“Itinerari istriani – sensazioni ed immagini”, volume che raccoglie le peregrinazioni del giornalista Romano Farina in cinquantacinque località minori istriane, è stato presentato mercoledì sera alla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano. Il libro inaugura la Collana di viaggi e paesaggi “Il Contapassi”, dell’EDIT, “collana, che dovrebbe unire la visuale minoritaria della regione istriana al movimento, al moto e al viaggiare in queste zone”, ha specificato Mario Simonovich, caporedattore del quindicinale “Panorama”, auspicando che al primo volume ne seguano altri. In apertura Kristjan Knez ha proposto un’attenta analisi, individuando in Farina un minuzioso osservatore che ha colto a pieno la dimensione istriana, “nelle sue mille sfaccettature dei centri più piccoli”. I testi rappresentano anche un’evidente testimonianza di un’Istria che cambia, prima nel confronto dei ricordi di ragazzo dell’autore, con la situazione ch’egli incontra viaggiando ed ora con le condizioni presentate al lettore odierno.
“L’autore mostra uno spiccato interesse per le vicende storiche”, ha proseguito Knez, “e tra le sue grandi doti vi è quella di riuscire a raccontare anche concetti complessi, rendendoli accessibili e comprensibili a tutti”. Gli scritti – frutto di un quadriennio di spostamenti nella penisola istriana e pubblicati dapprima sulla rivista “Panorama” – presentano il retaggio storico-culturale ma anche miti, leggende, usanze e la vita delle persone, creando un mosaico dettagliato per la comprensione del microcosmo istriano in una luce schietta e genuina, grazie al racconto delle genti stesse. Per questa ragione il libro è lontano dall’essere una semplice guida geografico-turistica. “Farina ha battuto il terreno e parlato con le persone autoctone”, ha osservato ancora Knez, “sfruttando al massimo la sua capacità di condensare dati e informazioni”.
Simonovich ha ricordato la sua reazione alla prima lettura del testo riguardante Visignano d’Istria (da lui stesso conosciuto bene grazie ai racconti materni), inquadrandolo quale punto di partenza per seguire gli altri itinerari intrapresi da Farina, condividendo ed apprezzando gran parte dei suoi pensieri. Ha preso parte alla serata pure Gianfranco Abrami, le cui cinquecento fotografie contenute nel libro lo rendono ulteriormente comunicativo e d’impatto. Immagini che, come racconta, aveva già scattato prima ancora di essere contattato dall’EDIT, ad eccezione di qualche piccola aggiunta. “Praticamente i luoghi da lui raccontati”, ha precisato Abrami, “erano già tutti nel mio archivio, e quindi a me e a Romano Farina piaceva la stessa Istria”, aggiungendo qui l’unico rimpianto di non averlo mai conosciuto di persona.
(fonte “la Voce del Popolo” 8 marzo 2013)