Si intitola “Na zabavi revolucije“ (Alla festa della rivoluzione) il libro della storica d’arte italiana, esperta di storia delle avanguardie e del futurismo, Claudia Salaris, presentato al Centro Ri-Info, evento organizzato su iniziativa dell’associazione Stato Libero di Fiume. Igor Linardić, presidente dell’associazione, ha esordito rilevando che il libro analizza un periodo estremamente interessante nella storia di Fiume, ovvero il movimento del futurismo.
Zlatko Moranjak, membro della presidenza dell’associazione Stato Libero di Fiume, ha sottolineato l’importanza della figura controversa di Gabriele D’Annunzio – famoso poeta, scrittore, militare e politico italiano – dal punto di vista culturologico per la città di Fiume.
“D’Annunzio viene spesso visto esclusivamente nel contesto politico, mentre invece il suo ruolo fondamentale era di stampo culturologico – ha puntualizzato Moranjak -. Tra il 1918 e il 1920, D’Annunzio ha portato a Fiume una miriade di artisti ed è stato fautore di una costituzione che, considerati i diritti che propagava, è all’avanguardia anche oggi rispetto alle costituzioni di molti Paesi nel mondo e anche in Europa. In quel documento veniva concesso alle donne il diritto di voto, ma le obbligava pure a prestare servizio militare assieme agli uomini, mentre l’omosessualità non era anatemizzata. Esisteva addirittura un movimento filosofico di yoga. Sarebbe opportuno accettare e promuovere questa parte interessante della storia di Fiume e sfruttarla anche dal punto di vista turistico”, ha concluso Moranjak.
La redattrice del libro, Shura Dumanić, ha fatto riferimento al principio di tolleranza insito nella costituzione di D’Annunzio, per cui nelle scuole non venivano affissi simboli di nessuna fede religiosa. “Il testo del libro di Claudia Salaris è abbastanza complesso, scritto da una studiosa ed esperta in materia, per cui può risultare difficilmente comprensibile a un pubblico più vasto – ha spiegato Shura Dumanić –. Per questo motivo ho deciso di alleggerirlo un po’ e renderlo più accessibile. Nella sua traduzione in croato, il libro è molto più vicino allo studente, al cittadino di Fiume. Infatti, il suo fine principale è che venga letto”.
La redattrice ha aggiunto che all’epoca di D’Annunzio e del futurismo a Fiume venivano organizzate numerose performance. “Il futurismo unisce Fiume a tanti altri centri europei, ma dopo la Seconda guerra mondiale questo movimento viene offuscato da dibattiti ideologici”, ha concluso Shura Dumanić.
Secondo la critica letteraria Darija Žilić, definire D’Annunzio un fascista venuto a Fiume per annetterla all’Italia è molto riduttivo. “Si tratta di una percezione molto rigida, che non prende in considerazione numerosi altri aspetti della vicenda fiumana – ha osservato la critica -. Il futurismo mette in discussione istituzioni come la Chiesa e lo Stato, mentre a Fiume si polemizza nei luoghi pubblici proprio su questi argomenti. Il movimento futurista è un tentativo di vivere liberamente, senza limiti imposti da varie istituzioni e come tale è un precursore delle rivoluzioni sociali del 1968”, ha rimarcato la Žilić. Il libro “Alla festa della rivoluzione“ è stato tradotto da Mirna Popadić ed edito nel 2011 dalla casa editrice “Shura”.
Helena Labus Bačić
“la Voce del Popolo” 13 marzo 2013