C’è stato un forte dibattito a Udine in occasione della presentazione del romanzo “Rossa terra” di Mauro Tonino, dell’editore Orto della Cultura, di Pasian di Prato (Udine). L’autore è di Udine ed ha già al suo attivo altri due libri. Per questa sua nuova opera ha fatto un lavoro di cesello, parlando con un esule istriano, che ha avuto il padre infoibato.
Il volume aveva già avuto la sua anteprima lo scorso 15 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, organizzato dal Comune di Martignacco (Udine). Anche in quella occasione ci furono molto pubblico, il sindaco Marco Zanor in prima fila, tante emozioni e un lungo dibattito sull’esodo. Ambedue gli eventi erano in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, con interventi dell’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara e presidente del Comitato Provinciale di Udine del sodalizio.
A Udine il dibattito si è svolto il 30 aprile scorso nella Sala Parrocchiale di Vicolo Sillio n. 4/B. Ha presentato il libro Annalisa Vucusa, pure lei attenta e sensibile scrittrice dell’esodo. “Rossa terra” è il racconto di un viaggio per mare di un esule istriano con il nipote tra ricordi, emozioni, storia, speranze e futuro. Il fatto straordinario è che l’esule era presente in sala. Si tratta di Marino Cattunar, che fece veramente quel viaggio in barca col nipotino Filippo alla ricerca delle proprie radici qualche tempo fa. Poi raccontò, anzi durante la presentazione è stato detto “dettò” quello che provava al romanziere, che costruì questo bel volume, che sin dal titolo ricorda il colore del terreno di gran parte dell’Istria. Tra l’altro, per illustrare il romanzo, ci sono pure dei bei disegni di Marina Toffolo. La Vucusa ha voluto sottolineare come alla fine del viaggio il “nonno sia in pace col mondo e col nipote”., per scoprire che anche questa è “una storia italiana”.
Oltre ai Cattunar è intervenuto Giorgio Gorlato, esule da Pola, che ha condiviso le esperienze e i sentimenti mostrati con tanta tenerezza dai protagonisti di questa originale vicenda. Molti altri esuli sono intervenuti per chiedere solo “un po’ di rispetto per la nostra storia”, come è stato detto tra gli applausi. Era presente pure il critico d’arte Licio Damiani.
In città nello stesso giorno (30 aprile) si chiudeva la mostra documentaria sul Giorno del Ricordo, allestita nell’atrio dell’Istituto “B. Stringher”, perché è “un’attività di alto profilo morale e civile” – come ha ricordato Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico della scuola udinese. “La mostra, svolta in collaborazione con il locale comitato dell’ANVGD è stata vista da numerosi allievi – ha concluso il professor Giancarlo Martina, coordinatore del Laboratorio di Storia dell’Istituto Stringher – ed è servita per capire un importate brano di storia del Novecento in una dimensione europea”.
(fonte www.info.fvg.it maggio 2013)