La Farnesina rende noto che, in relazione al caso del peschereccio "Antonia Madre" fermato il 3 gennaio dalle autorità croate nei pressi dell'isola di Pelagosa (Palagruza), l'Ambasciata d'Italia a Zagabria e il Consolato a Spalato, come è prassi in casi analoghi, seguono costantemente la vicenda e sono in contatto sia col suo comandante che con le competenti Autorità croate. Il peschereccio si trova ancora nel porto di Lissa (Vis), dove devono essere completate le procedure (ammenda amministrativa e suo pagamento) al termine delle quali l'imbarcazione e il suo equipaggio potranno fare rientro in Italia.
Al riguardo la Farnesina sottolinea che, qualora venisse confermato, come peraltro assicurano le stesse Autorità croate, che il peschereccio si trovava effettivamente all'interno delle acque territoriali croate, la vicenda non sarebbe naturalmente in alcun modo riconducibile alla proclamazione unilaterale da parte della Croazia di una zona di protezione ittica ed ecologica nell'Adriatico (ZERP).
Su tale ultima questione si è pronunciato il 30 dicembre scorso lo stesso Commissario europeo per l'allargamento, Ollie Rehn, con una dichiarazione di cui l'Italia condivide pienamente i contenuti.
fonte APcom