Un saggio in cui si colgono le varie sfumature politiche e culturali dell’impresa dannunziana, considerata troppo spesso dalla storiografia come un semplice episodio antesignano del fascismo. E dove assieme a d’Annunzio troviamo anche altri personaggi che diedero vita a quello che può essere definito un esperimento politico-sociale di dirompente novità. Su tutti l’artista Guido Keller – raffigurato anche in copertina a fianco del Poeta Soldato –, impavido aviatore, guascone, antesignano dell’antipolitica. Noto soprattutto per il suo lancio del pitale su Montecitorio in segno di dispregio, accompagnato dalla scritta “Al Parlamento e al Governo che si regge con la menzogna e la paura, la tangibilità allegorica del Loro valore”. Keller fu l’unico legionario di giovane età autorizzato a dare del tu a d’Annunzio, con il quale pare avesse forti affinità caratteriali. Ed è da questa prospettiva, un po’ inedita, che parte il volume “Fiume dannunziana: tra irredentismo e fantasia” (Eclettica Edizioni, Massa, 2009) di
Domenico Rosa. Ricollegandoci al 150.esimo anniversario della nascita del Vate ne abbiamo parlato con l’autore, che, tra l’altro, è redattore presso il quotidiano on-line www.ilsitodifirenze.it.
Quali aspetti di d’Annunzio affronta nel suo saggio?
“Nel mio volume ho cercato di cogliere le varie sfumature dell’impresa dannunziana, che vanno dall’irredentismo, all’arditismo, passando per i movimenti culturali e arrivando al suo ultimo atto che è la Carta del Carnaro, ponendone in risalto il carattere di dirompente novità che può essere definita una sperimentazione politico-sociale e che per questo non ha mancato di destare scandalo”.
“Il saggio nasce come tesi di laurea in Storia contemporanea discussa all’Università di Firenze nel 2008. Scelsi a suo tempo questo argomento per la passione che nutrivo e nutro ancora oggi nei confronti di d’Annunzio e del suo amore per l’Italia. Il Poeta abruzzese che dà un occhio alla patria nella Grande Guerra, continua a combattere dopo la convalescenza e a conflitto ultimato si reca a Fiume per annetterla alla madre patria”.
Le sue conclusioni?
“Rileggendo il periodo fiumano alla luce degli ultimi eventi politici in Italia, credo che la politica non sia affatto cambiata. Mai come adesso ci vorrebbe un pitale su Montecitorio, gesto effettuato da Guido Keller dopo il Trattato di Rapallo (12 novembre 1919) che prevedeva l’erezione di Fiume a città-stato indipendente. Senza andare oltre mi vengono in mente le parole di Emilio Mariano, l’autore di ‘Il Sentimento del vivere: ovvero Gabriele d’Annunzio’ (Mondadori, Milano, 1962) che affermava nel suo volume: ‘Per d’Annunzio Fiume è il supermondo e Montecitorio un sottomondo’.”
Che cosa rappresentano per lei la Fiume dannunziana e la Fiume di oggi?
“Fiume dannunziana è il porto dell’anima, dove si va oltre il mero calcolo politico e si compie un gesto d’amore. È ‘l’isola non trovata, ma ben salda sulla terra ferma’, per usare la definizione data da Enrico Nistri nella prefazione al mio saggio, che non ci stancheremo mai di raccontare. La Fiume di oggi invece rappresenta la città della memoria che si mantiene viva grazie a voi, ultimi italiani rimasti ancorati allo scoglio orientale. L’augurio è che quest’Europa dei burocrati serva almeno a facilitare il ritorno di tanti connazionali alle loro terre d’origine, sconvolte dalle violenze barbare e dagli infoibamenti effettuati nel corso e dopo la Seconda guerra mondiale”.
Come vede la figura di Guido Keller, anche in rapporto a d’Annunzio stesso?
“Keller, è l’anima della Fiume dannunziana. L’ho voluto a fianco del comandante nella bella copertina realizzata da Tanino Liberatore. È portatore, assieme all’amico Giovanni Comisso, del soffio libertario nella città adriatica. Specialista nei famosi ‘colpi di mano’, che caratterizzavano l’economia pirata di Fiume, aviatore coraggioso, patriota e hippie ante litteram, contribuisce a dare quel sapore di avventura all’impresa di d’Annunzio. Estasiato da una massima del Poeta Soldato: ‘L’arte di comandare è di non comandare’, diventa il suo più grande discepolo. L’unico che gli dava del tu. Non a caso le sue spoglie riposano al Vittoriale degli Italiani accanto a quelle del maestro”.
E-book e visioni anche in 3D
D’Annunzio è protagonista in questi giorni del XXVI Salone Internazionale del Libro di Torino: diverse pubblicazioni affrontano la sua poliedrica e inimitabile personalità. Enrico Di Carlo, nel libro “Gabriele d’Annunzio e l’enogastronomia della memoria”, ci propone un uomo quasi astemio (come lo era del resto la madre Luisetta), ma ben capace di riconoscere il valore e tessere le lodi del vino. Mangiava poco d’Annunzio, osserva Di Carlo, e si sottoponeva abitualmente a digiuni anche di 48 ore; poi, quando però ricominciava a mangiare lo faceva, diceva lui stesso, come un “feroce lupo della Majella”.
Ci sarà poi il volume di Giordano Bruno Guerri “La mia Vita Carnale – d’Annunzio 150” (domenica 19 maggio alle ore 12.30). Da non perdere l’innovativo e-book “Gabriele d’Annunzio tra amori e battaglie”, disponibile per il download su iPad con iBooks o su computer con iTunes. Dopo il successo dello spettacolo di Edoardo Sylos Labini, realizzato con la collaborazione di Giordano Bruno Guerri, la storia del Vate si trasforma in un libro elettronico multimediale e interattivo, che ripercorre la vita di d’Annunzio e consente al lettore di approfondirne gli aspetti più intriganti, sfogliando e visionando alcuni tra i più importanti documenti storici originali. È un viaggio in cinque capitoli, un percorso nel quale, grazie anche a contributi video, esclusive interviste e autorevoli commenti di personalità come Giordano Bruno Guerri, Vittorio Sgarbi e Alessandro Sallusti, si presenta come nasce e si realizza un evento culturale che racconta i sogni e le passioni di uno dei massimi esponenti della cultura italiana del Novecento. Inoltre, grazie a innovative tecniche di grafica virtuale 3D sarà possibile “manipolare” con le dita direttamente sullo schermo del proprio tablet il prezioso fermacarte, il modellino originale dell’aereo SVA usato per il volo su Vienna, le spazzole da bagno e molto altro.
Un’autentica opera di divulgazione culturale che permette al fruitore di rivedere il Vate “in persona” approfondendo in modo unico la sua vita, le sue opere e le sue emozioni. Un intero capitolo infine è dedicato al Vittoriale degli Italiani. Sarà possibile fare un tour multimediale nelle stanze di d’Annunzio esplorando lo studio, la camera da letto e, grazie a una mappa interattiva, entrare in tutti i luoghi della casa-museo.
Inoltre, saranno esposti al Lingotto Fiere libri e manoscritti autografi provenienti dalla biblioteca privata e dall’archivio del Vittoriale di Gardone Riviera, che ci conducono direttamente nel suo laboratorio segreto. Si esporranno per la prima volta il manoscritto autografo di “L’Orazione e la Canzone in morte di Giosuè Carducci” e alcune lettere inedite indirizzate a Luisa Baccara ed Alessandra Di Rudinì Carlotti. Una serie di incontri cercherà l’obiettivo di restituire d’Annunzio a sé stesso, liberandolo finalmente da una serie di false notizie e stereotipi di comodo, che si erano cementati intorno alla sua figura. A spiegare e a dibattere su questo “nuovo” d’Annunzio saranno ricercatori, docenti e personalità della cultura che parteciperanno al convegno “D’Annunzio innovatore. La tecnica e la bellezza”, che si tiene oggi. Sabato 18 maggio si potranno ascoltare le parole d’amore, d’arte e di guerra del Poeta interpretate da Valter Malosti, insieme alla presentazione degli eventi che la città di Pescara dedicherà al suo illustre cittadino. Domenica 19 maggio appuntamento con Giordano Bruno Guerri e il suo nuovo libro; infine, sempre domenica 19, la presentazione dei due tomi del Teatro ospitati nei Meridiani Mondadori sotto il titolo “Tragedie, sogni e misteri”, a cura di Annamaria Andreoli e Giorgio Zanetti.
Gianfranco Miksa
“la Voce del Popolo” 17 maggio 2013