manifesto.tosi.2013

Intitolazione IC “Montanelli” a Tosi, a giugno il Consiglio d’Istituto – 30mag13

In giugno ci sarà una nuova riunione a Roma del Consiglio d’Istituto, dopo l’ultima che si è tenuta con le nostre associazioni circa due mesi fa, per decidere nuovamente la denominazione da dare all’attuale IC “Montanelli”, che nel 2012 ha assorbito il plesso della scuola elementare intitolata al martire istriano Giuseppe Tosi.

La nostra richiesta è stata di intitolare l’IC a Giuseppe Tosi o, per venire incontro alla parte ovest del quartiere (dove non sono giuliano-dalmati), prevedere eventualmente la doppia intitolazione “G. Tosi-I. Montanelli”.

Citiamo, per far conoscere quanto più possibile alcune frasi di Montanelli apparse sul “Corriere della Sera” del 1954, quanto si era appena risolta la questione di Trieste, ma riprendeva tragicamente l’esodo istriano dalla Zona B (Pirano, Capodistria, Umago, Isola, Buie, ecc.).

 

Corriere della Sera 28 novembre 1954

«Hanno perso tutto non chiedono nulla»

«La serietà, la dignità, le generosità di questi italiani esemplari non servano di pretesto per dimenticarli; essi devono essere accolti con tutti gli onori nella collettività nazionale».

«Bella gente, la più bella d’Italia, la più educata, la più dignitosa. Ridotti a vivere in dieci o dodici in una stanza, riescono a farlo in un ordine e pulizia esemplari, cercando lavoro e senza mai lamentarsi»

«L’importante che a Roma ci si renda conto dell’urgenza e della gravità della situazione istriana […]. I duecentomila istriani che diventeranno presto duecentocinquantamila o trecentomila. Ricordiamoci che essi sono il meglio della Nazione, la quale di tasca loro ha saldato i suoi debiti (di guerra)».

«Il fatto ch’essi non piangono, non questuano, non rompono le scatole a nessuno, non fanno di professione le vittime non ci incoraggi a ignorarli!».

 

Da La Stanza di Montanelli, Corriere della Sera 2003

«Chiedere perdono agli esuli dalmati e istriani» (risposta a Giorgio Forattini)

«[…] Riunire in Quirinale attraverso le loro associazioni gli esuli dalmati e istriani rifugiatisi in Italia per chiedergli perdono (sono sicuro che Ciampi lo farebbe) per il modo in cui li accogliemmo dando anche a loro di “fascisti” e insignirli di qualcosa di visibile che ricordi a tutti gli italiani che gli italiani migliori di tutti per serietà, dignità, coraggio e discrezione, sono quei “fascisti” lì, che Dio ce li conservi come sono».

(fonte Società di Studi Fiumani 30 maggio 2013)

 

 

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