Posizione geografica, manodopera altamente qualificata, costi di produzione contenuti, tassazione ridotta, qualità dei servizi e della vita elevati. Atout e potenzialità che la Slovenia torna a presentare al tessuto imprenditoriale italiano. L’occasione è la visita a Roma della premier, Alenka Bratusek. Nei prossimi anni, spiega all’Ansa A Boris Antolic, direttore di Spirit (l’Agenzia pubblica slovena per l’Imprenditorialità, l’Innovazione, lo Sviluppo, gli Investimenti e il Turismo), Lubiana punta a sviluppare alcuni settori: Ict, innovazione e tecnologia, legno, sviluppo sostenibile e turismo, mentre esistono buone opportunità anche nel settore dell’automotive.
‘‘Stiamo anche pensando allo sviluppo di smart cities’’. Con investimenti diretti che ammontano secondo gli ultimi dati disponibili a oltre 754 milioni di euro, l’Italia è il terzo investitore in Slovenia (con una quota pari a 6,5%) dopo Austria e Svizzera. Ma l’interesse italiano è in costante aumento.
Dallo scoppio della crisi, nel 2008, ‘‘il vostro interesse è cresciuto in maniera esponenziale’’, rimarca Antolic. ‘‘E se le cose dovessero proseguire in questo modo, da terzo investitore, Roma potrebbe diventare il primo investitore nel Paese’’. A incentivare le Pmi italiane, spiega, sono soprattutto la tassazione di gran lunga inferiore rispetto all’Italia.
‘‘L’imposta sul reddito delle società in Slovenia è al 17%, mentre in Italia è al 33’’, fa notare Antolic. Ed è anche per questo motivo e per l’eccesso di burocrazia che gli investimenti sloveni in Italia, rimarca, ammontano a 36,6 milioni di euro.
Localizzati in particolare nel Nord-Est del Paese, come la Pipistrel, società produttrice di velivoli leggeri, che a Gorizia ha in corso un investimento da 7 milioni di euro. L’obiettivo di Lubiana è comunque quello di fare crescere la presenza italiana, afferma Antolic, che oggi insieme al direttore dell’Ice, Riccardo Monti, ha siglato un memorandum d’Intesa volto proprio a rafforzare la cooperazione tra le due agenzie e favorire nuove partnership tra le imprese al di là e al di qua dell’Adriatico. L’interscambio tra i due Paesi va forte, ricorda Antolic. L’Italia è primo importatore dalla Slovenia mentre è il secondo in termini di export verso la Slovenia. Per favorire l’afflusso di nuovi investimenti, ‘‘quest’anno Spirit ha messo sul tavolo 8 milioni di euro destinati a prestiti a sostegno di potenziali investitori’’. Tra i settori che Lubiana vorrebbe potenziare c’è anche l’industria turistica. ‘‘Gli italiani sono i primi visitatori, ma quanto a investimenti non sono presenti in questo comparto’’, rimarca Antolic. Ma il mercato offre interessanti opportunità. In vendita, dice, ci sono numerosi castelli e l’intero complesso termale di Rimska’’.
(fonte www.ansa.it 12 giugno 2013)
Il complesso termale Rimska, uno dei beni messi in vendita dal governo sloveno (foto www.delo.si)