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Famia Ruvignisa – dic07 – Il sito internet “Arupinum”

La rete di internet è ormai entrata nell’uso comune per utenti di tutti i tipi e di tutte le età. Sempre più persone, aziende ed associazioni scelgono oggi di produrre un proprio sito per divulgare la loro attività. A questa tendenza da qualche anno si sono accodate anche molte associazioni che si dedicano alla storia ed alla cultura istriana, fiumana e dalmata. Per rendersi conto del gran proliferare di simili siti, basta consultare quello della Mailing List Histria, compagine fondata e condotta da un giovanissimo di origine rovignese, che al di là della presenza nel Web, si è distinta anche per iniziative culturali di tutto rispetto. Alla voce “Link”, si trova una lista impressionante di siti internet che rappresentano associazioni degli esuli di molte località, società culturali, Comunità degli Italiani aderenti all’Unione Italiana o singole persone che hanno costruito un loro spazio per rendere visibili a tutti le bellezze della propria località d’origine o di nascita o le tristi vicende storiche che l’hanno sconvolta.

Credo non sia esagerato o frutto di “parzialità rovignese” affermare che in questa piccola galassia, il sito internet che su tutti spicca per vastità e completezza sia dedicato proprio alla nostra Rovigno, ovvero quello creato dal concittadino Gianclaudio de Angelini. Lo potete trovare al dominio www.arupinum.it, oppure partendo da un motore di ricerca qualsiasi come “google” e digitando le parole Arupinum, Rovigno o Angelini. Gianclaudio, rovignese doc come confermato dal cognome, ma oggi residente a Roma, ha iniziato questa esperienza nel 2000, dopo aver dato il suo contributo ad altri siti che si occupano di cultura istriana. Negli anni “Arupuinum” è stato ampliato notevolmente ed è tuttora in continua evoluzione. Chi ama la nostra cittadina ed ancor più chi ci è nato non potrà che apprezzare l’impressionante quantità di immagini, informazioni, citazioni, poesie, notizie storiche e chi ama documentarsi, approfondire o semplicemente ricordare vari aspetti della storia e della cultura di Rovigno, non potrà che tornare spesso a consultarlo. Il sito si struttura per argomenti: il primo menù propone subito varie strade: si può entrare nello spazio dedicato alla poesia, in quello relativo alla città di Rovigno, al dialetto istrioto, alla famiglia de Angelini, all’araldica, al quartiere Giuliano-Dalmata, alla Mailing List Histria, ad articoli e recensioni ed agli altri siti concernenti l’Istria. La sezione di poesia contiene alcuni stralci di componimenti di poeti rovignesi come Ligio Zanini. Lo stesso de Angelini si dimostra raffinato verseggiatore come si può apprezzare dalla vasta gamma di componimenti contenuti nel sito, scritti sia in italiano che in rovignese. Particolarmente apprezzabili i versi raccolti sotto il titolo di “Zbrèinduli da biechi”, in cui l’autore evidenzia con immagini efficaci e la musicalità tipica del nostro dialetto, le sensazioni del distacco dalla terra perduta, il profondo attaccamento ad essa e le emozioni del rivederla oggi, pur trasformata dall’ingiustizia degli eventi. Ma altre sue poesie sanno parlare anche d’amore, di natura e di sensazioni di vita quotidiana, con molte belle immagini a fare da corollario.

La sezione dedicata alla famiglia dell’autore interesserà particolarmente tutti coloro che portano il cognome de Angelini e che vi ritroveranno le proprie origini remote; ma questa parte val bene una visita per tutti, in quanto emblematica della gran precisione e della completezza di dati con cui è stato costruito questo sito: vi si trovano un albero genealogico, le origini, le migrazioni, una cronologia di eventi, foto, stemmi, proprietà terriere, personaggi resisi illustri e quant’altro. Sicuramente tutti coloro che si sentono attratti dalla scoperta delle proprie radici proveranno un po’ di invidia per un lavoro così ben fatto. Ciò potrebbe essere da stimolo per i più volenterosi ed appassionati a fare altrettanto partendo dal proprio cognome e dalla propria famiglia.

I titolari di altri cognomi rovignesi possono però ritrovarsi nella sezione dedicata all’araldica, dove sono raccolti gli stemmi, alcune statistiche e le notizie storiche in particolare di famiglie nobiliari, il tutto tratto dai più preziosi studi storicamente editi, nonché da censimenti ed altri documenti storici che attestano la presenza a Rovigno da vari secoli dei suoi più tipici cognomi. Nella stessa sezione suscitano particolare interesse altre sub-sezioni dedicate all’araldica istriana, con un impressionante varietà di bandiere e stemmi con la capretta, dai più antichi a quelli attualmente in uso al di qua e al di là del confine, nonché agli stemmi delle principali cittadine d’Istria. Notevolmente ricco anche lo spazio dedicato allo stemma di Rovigno, a partire da quello antico col melograno aperto, simbolo di fertilità, per poi passare alla classica croce rossa con le braccia storte nelle sue molte varianti, comprese quelle rinvenibili su monumenti, lapidi, documenti e dipinti. Le molte foto e riproduzioni sono corredate da puntuali spiegazioni e dall’indicazione del contesto storico.

La parte più succulenta del sito è forse quella dedicata all’istrioto. La parlata istro-romanza viene descritta dal punto di vista storico, con le varie ipotesi sulle modalità e i tempi della sua origine, accompagnate da un piccolo atlante linguistico con varie cartine che rendono più chiara l’espansione geografica anche ai profani. C’è poi un utile spazio per le annotazioni linguistiche e grammaticali con riferimento alla rappresentazione grafica dei suoni e delle pronunce, alla coniugazione dei verbi e a varie particolarità. C’è spazio anche per un’antologia delle principali opere scritte in istrioto, a partire dalla più antica, la “Parabola del figliuol prodigo” in versione rovignese, del 1835, per arrivare ai dizionari scritti in epoca più recente. Molto notevole anche la raccolta di fiabe, stornelli, proverbi, ninne nanne, insomma le più genuine e schiette espressioni popolari. Ma il vero capolavoro dell’autore del sito è il dizionario del dialetto rovignese, che compare incompleto, ovvero mancante di alcune lettere, ma che ci auguriamo verrà presto terminato e magari dato alle stampe. L’opera si differenzia dalle altre finora prodotte in quanto ogni parola non solo si collega a modi di dire, sinonimi ed annotazioni etimologiche, ma include anche notizie storiche, curiosità, immagini, canzoni, poesie; insomma si tratta di un qualcosa che si avvicina più al concetto di enciclopedia che di dizionario. Un’opera notevole, tutta da consultare, in attesa delle lettere ancora mancanti.

Ovviamente la parte più ampia del sito internet è quella denominata “Rovigno d’Istria”, a sua volta suddivisa in svariati capitoli. La prima contiene un bel repertorio di foto attuali della nostra cittadina, opera di diversi fotografi, che mettono i evidenza angoli noti e nascosti del centro storico. Segue un profilo storico dei principali avvenimenti accaduti a Rovigno, anche questi corredati da immagini d’epoca, cartine e stampe. Ma la parte più interessante dal punto di vista storico è la “cronologia dei fatti dell’Istria”, che partendo dalla preistoria arriva fino al 1924, riportando gli eventi salienti in maniera precisa e soprattutto corretta, anche qui con una serie di immagini molto utili a contestualizzare gli eventi; la trattazione, molto precisa e dettagliata, scandita da date in ordine cronologico, occupa centinaia di pagine ed è molto utile sia a chi non conosce ancora bene la nostra storia, sia ai più ferrati che però desiderano colmare qualche lacuna riguardante periodi particolari. Soprattutto in questa parte l’attenzione è catalizzata da moltissime immagini, molte delle quali alquanto rare ed interessanti. Per gli appassionati di storia istriana, un angolo davvero eccezionale.

Non poteva mancare una ricca sezione dedicata alla musica. Vengono qui citati i principali studi in questo campo, a cominciare dai “Canti popolari istriani” di Antonio Ive e vengono spiegate caratteristiche e particolarità dei vari stili canori rovignesi: le bitinade, le arie da nuoto, le butunade e i sturniei. In particolare il nostro de Angelini fa capire come la musica sia stata nel XIX e XX secolo una delle massime espressioni del profondo attaccamento dei rovignesi alla terra natìa e spesso di sentimenti patriottici. A sostegno di questi concetti, viene citata una frase particolarmente significativa del maestro Carlo Fabretto: “Rovigno è musica, la musica per noi è Rovigno”. Interessante la piccola antologia di canzoni, alcune corredate dai testi completi, nonché dei più celebri maestri e musicisti che si sono distinti nel passato. Non manca anche uno sguardo al presente, in quanto viene descritta l’attività di chi ancor oggi cerca di mantener viva la parlata dialettale con le canzoni della tradizione rovignese, come Sergio “Gato” Preden ed il gruppo “La batana”.

Gli appassionati di cartografia troveranno interessante la sezione dedicata alle mappe e cartine di Rovigno e dell’Istria. Si parte dalle più recenti possibilità offerte dalla tecnologia, con alcune immagini via satellite ed i dettagli di “Google earth”, programma reperibile su internet che permette di osservare distintamente i tetti delle singole case, di qualsiasi zona del mondo. Volgendo lo sguardo al passato si trova una serie di mappe d’epoca asburgica ed italiana, che mettono in evidenza molti toponimi di rioni e contrade Rovignesi, alcuni dei quali cancellati dopo l’annessione alla Jugoslavia o lentamente caduti nel dimenticatoio. Si possono anche trovare carte della città con le denominazioni delle vie e piazze durante il periodo del Regno d’Italia e su questo il distacco dalla situazione odierna si fa ben più brusco. Alla fine si trovano anche alcune carte turistiche odierne, che possono essere utili agli utenti poco pratici di Rovigno, per orientarsi sul posto e magari collegare il presente al passato, comprendendo l’origine italica dei toponimi che non sono stati totalmente aboliti, bensì storpiati con l’aggiunta di “k” ed “j” varie.

Gli appassionati della Serenissima di certo apprezzeranno la sezione dedicata al leone di San Marco, di cui vengono esaminate le molte versioni e le diversità iconografiche, a partire dai leoni siti in Venezia, per arrivare a quelli di Rovigno. Vengono presentate immagini di molte di queste fiere alate, quelle scolpite ed affisse su case e monumenti, quelle non più esistenti, ma anche quelle trovate su stampe, documenti e quadri. Tutto questo significa valorizzare una fase storica lunga ed importante di Rovigno, che purtroppo oggi è solitamente ignorata, quando non addirittura bistrattata da storici ed enti turistici croati. Del resto l’attaccamento di tantissimi rovignesi alla Serenissima è stato ampiamente dimostrato non solo da scritti di varia natura lasciati ai posteri, ma anche da episodi di partecipazione popolare, come l’adesione di molti concittadini alla rivoluzione veneziana del 1848, descritta in dettaglio nei numeri precedenti della Voce. Del resto il progresso ed il benessere che la “regina del mare” seppe dare a Rovigno è storicamente innegabile e riscontrabile anche nella velocissima espansione demografica che si accompagnò all’evoluzione della struttura urbanistica, proprio durante il dominio veneto. Nessun interesse politico e nessuna parzialità nazionalistica potrà cancellare quell’affinità culturale che i molti leoni di pietra sparsi per l’Istria sembrano gridare al mondo col loro ruggito.

Tornando al sito internet, il quadro si completa con la parte dedicata alla devozione popolare, con particolare riferimento al culto di Sant’Eufemia. Viene spiegata la storia della patrona e del suo rapporto con i rovignesi, corredata dalle foto dei dipinti che si trovano nella cattedrale accanto all’arca, nonché da altre immagini interessanti; c’è spazio anche per l’arno di Sant’Eufemia e per la croce posta nel punto di in cui secondo la tradizione, giunse da Calcedonia il sarcofago, lapide antica ma purtroppo oggi circondata dai cuscinetti e dai tavolini di un bar.

Nel complesso, si tratta di un lavoro puntuale e meticoloso che sicuramente ha richiesto molto tempo ed un grande impegno, anche considerando il fatto che il nostro Gianclaudio ha realizzato e sempre gestito il tutto da solo; ma è apprezzabile anche per la gran quantità di immagini opportunamente inserite, che rendono l’esposizione più colorata e piacevole sia per i rovignesi più attempati che per i neofiti. Il materiale è stato raccolto con l’aiuto della Voce, del Centro Ricerche Storiche e della Società di Studi Fiumani.

Non è esagerazione, non è campanilismo rovignese ne eccesso di entusiasmo affermare che si tratta del miglior sito internet dedicato all’Istria. A mio avviso è un ottimo esempio di come si possa coniugare la modernità con la memoria del passato e delle tradizioni locali. Il miglior modo per spingere i giovani al recupero delle proprie radici, a sentire il fascino di riscoprire la terra degli avi, magari partendo semplicemente dal proprio cognome, quindi una speranza in più di far si che la cultura istriana, quella fiumana e quella dalmata non vadano perdute per sempre. Per capire l’importanza divulgativa di uno strumento come questo, basta pensare al fatto che in questi primi anni il sito ha avuto più di 65.000 visite. Dalla cura e dalla gradevolezza dell’esposizione si evince che quest’opera è frutto di uno sviscerato amore dell’autore per la città natale e le sue tradizioni; la principale finalità di quest’opera è quindi quella di tramandare alle future generazioni la nostra storia, nonché di contribuire a mantenere in vita la parlata di Rovigno, lo spirito e le tradizioni della sua gente, purtroppo sparsa per il mondo. 

Per tutto questo un ringraziamento ed un incoraggiamento a continuare al bravissimo Gianclaudio de Angelini.

 

Gabriele Bosazzi

 

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