Una Messa francescana nel Quartiere giuliano-dalmata di Roma ha ricordato i cento anni dalla nascita di Padre Flaminio Rocchi, venuto alla luce il 3 luglio 1913 a Neresine, sull’isola di Lussino. Padre Annibale Marini, nel tracciare la figura dell’Apostolo degli Esuli giuliano-dalmati, ha posto l’accento sulla sua francescanità, guida indiscutibile della sua dedizione verso il prossimo e i più bisognosi, identificati nei suoi “fratelli profughi”.
La nutrita partecipazione alla celebrazione ha portato nella chiesa di San Marco, per iniziativa della famiglia Rocchi, parenti, amici e simpatizzanti che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le impareggiabili doti di “costruttore di pace”. Proprio sulla ricerca della pace, il celebrante ha nuovamente posto l’accento, avendo frequentato per lungo tempo il frate degli Esuli ed riconoscendo in lui lo spirito più puro di San Francesco e del messaggio evangelico di pace.
I partecipanti hanno potuto anche visitare l’esposizione commemorativa dedicata a Padre Flaminio Rocchi, ospitata nella stessa chiesa di Piazza Giuliani e Dalmati (aperta fino alle ore 17 di venerdì 5 luglio).
Con questo appuntamento si sono così chiuse le celebrazioni organizzate dalla famiglia Rocchi per il decennale della morte e il centenario della nascita del sacerdote che tanto ha dato all’ANVGD e soprattutto alle decine di migliaia di famiglie esuli dalle nostre terre.
La mostra allestita all’interno della chiesa di San Marco a Roma
Un momento della Messa in ricordo del centenario della nascita