I poliziotti sloveni, da domani, inaspriranno lo sciopero bianco in corso. Gli agenti annunciano controlli rigorosi e completi ai valichi di frontiera, per cui anche ai posti di blocco con la Croazia potrebbero crearsi colonne chilometriche, creando così ulteriore nervosismo durante questo weekend, che sarà probabilmente uno tra i più “caldi” della stagione turistica in corso. Come dire, che nonostante non ci siano più le dogane alla frontiera croato-slovena, il rischio di lunghe attese non è affatto scongiurato.
Il Sindacato di categoria ha di proposito deciso di intraprendere un passo del genere all’apice della stagione turistica, quando le resse ai confini sono sempre maggiori. L’intento è chiaramente quello di esercitare ulteriori pressioni sul governo di Lubiana, dal quale, in via ultimativa, si esige un aumento delle paghe dei poliziotti del dieci per cento.
In pratica, da domani, gli agenti di frontiera potrebbero applicare alla lettera la legge la quale permette che i controlli ai confini, che di solito durano uno o due minuti, si protraggano anche per mezzora. Gli scioperanti hanno preparato volantini per gli stranieri, con i quali intendono informarli “in quale Paese vivono”: un Paese in cui “non esiste lo stato di diritto, primo al mondo per la corruzione e dove i Tribunali decidono sotto pressioni politiche”.
Il ministro degli Affari interni, Gregor Virant, ha rilevato che l’agitazione dei poliziotti è “inutile” e “fuori luogo”. Ha inoltre già impartito l’ordine di lavorare comunque, nonostante lo sciopero, ribadendo che “ai confini non si devono creare colonne” chilometriche. Il ministro ha evidenziato pure che non è possibile aumentare le paghe ai poliziotti, visto che questo “comporterebbe la bancarotta del bilancio statale”.
(fonte “la Voce del Popolo” 18 luglio 2013)