Franjo Tudjman, il defunto padre-padrone della Croazia, cacciato da Capocesto (Primošten), cittadina costiera del Sebenzano, in Dalmazia. Per dodici anni una via di Capocesto è stata intitolata al primo presidente della Croazia sovrana e indipendente e fondatore del partito di centrodestra denominato Comunità democratica croata o Accadizeta, per lunghi anni al potere nel Paese.
L’altro giorno su decisione del consiglio comunale, alla via – situata in pieno centro – è stato tolto il nome del defunto generale di Josip Broz Tito è ridato l’antico toponimo, Mala Raduca. A spiegare il perché della clamorosa mossa è stato il sindaco di Capocesto, Stipe Petrine, la cui lista indipendente si è imposta alle amministrative di maggio.
«Grazie alle privatizzazione selvaggia, Franjo Tudjman – così il primo cittadino – ha impoverito il popolo croato, arrecandogli un enorme danno storico». La delibera è stata appoggiata dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, ad eccezione di due esponenti dell’Accadizeta.
Il presidente della sezione accadizetiana di Capocesto, Mario Jurin, ha parlato di mossa inconcepibile, irrazionali in quanto «Tudjman è stato il più grande personaggio storico della Croazia – ha detto – negli ultimi secoli». La reazione di Petrina non si è fatta attendere: «Avviate il necessario iter procedurale e forse Tudjman riavrà la sua via a Capocesto. Fino a quel momento, non è degno di essere presente nella nostra località».
Capocesto ha seguito in pratica l’esempio di Fiume (e di tutta l’Istria): è da anni che i seguaci di Tudjman, scomparso nel 1999, non riescono nella città di San Vito a far sì che il nome di una qualche via o piazza porti il nome del defunto presidente croato. A bocciare puntualmente le loro richieste è stato il consiglio comunale, tradizionalmente di centrosinistra.
a.m. / www.ilpiccolo.it 22 luglio 2013
Antiche vie di Capocesto (foto www.pictures-croatia.com)
