“Istria of the future“: questo il programma del vertice Croatia Business Open che si è tenuto a Umago alla presenza del Capo dello Stato Ivo Josipović, del premier Zoran Milanović e di decine di personalità della politica e dell’economia della Croazia. Il vertice si è tenuto all’albergo Melia Coral di Catoro, nel cuore del turismo umaghese, ed è inizato con le parole di benvenuto del presidente della Regione Istriana, Valter Flego, dell’editor-Banka magazine Željko Ivanković, del premier Zoran Milanović e del presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipović, che ha aperto i lavori.
Il Capo dello Stato è giunto a Umago in elicottero, e dopo essere atterrato allo stadio di calcio, si è recato con la sua scorta all’albergo Coral di Catoro, dove è stato ricevuto dal sindaco Vili Bassanese. Questi ha suscitato la curiosità dei turisti, molto numerosi a Umago.
Presenti al forum sul turismo il premier Zoran Milanović, il presidente della Regione Istriana, Valter Flego, e molte personalità del mondo del turismo, della finanza e dell’economia. Oltre al ministro del Turismo, Darko Lorencin, al Coral erano presenti pure il ministro dell’Agricoltura, Tihomir Jakovina, nonché il vicepremier e ministro dello Sviluppo regionale, Branko Grčić.
Darko Lorencin ha parlato della strategia della Croazia in ambito turistico fino al 2020; poi è stata la volta di Ivan Jakovčić, ex presidente della Regione Istriana al quale va il merito di averla plasmata, dei sindaci di Parenzo Edi Štifanić, di Rovigno Giovanni Sponza, di Umago Vili Bassanese, del presidente del C.d.a della Maistra Tomislav Popović, del presidente del C.d.a dell’Istraturist Željko Kukurin, del titolare dell’albergo San Rocco Tullio Fernetich, del presidente della società degli Architetti della Croazia Hrvoje Hrabar, e del direttore della Horwath Consulting Miroslav Dragičević. Un vertice tecnico-politico di importanza nazionale, nel corso del quale è stato fatto il punto sulla politica di sviluppo in ambito turistico fino al 2020.
La Croazia, è stato ribadito, dovrà crescere ulteriormente per diventare più competitiva sul mercato internazionale.
Nei loro interventi le massime cariche dello Stato non hanno mancato di soffermarsi sul “modello istriano” e sui problemi economici del Paese. L’Istria infatti è un esempio per il Paese. Ne sono convinti sia il presidente della Repubblica, Ivo Josipović, sia il primo ministro Zoran Milanović. “Quando parliamo dell’Istria, parliamo di una regione aperta, moderna e competitiva”, ha osservato il Capo dello Stato. “In Istria – ha proseguito – si realizza un terzo del giro d’affari legato alla sfera del turismo a livello nazionale”.
Parlando dell’importanza che l’industria dell’ospitalità ricopre nell’economia croata, il presidente ha sottolineato la necessità di prolungare la durata della stagione turistica. Il Capo dello Stato ha ammonito però che il successo di una stagione turistica non può essere giudicato unicamente calcolando il numero di persone che sono entrate nel Paese, il numero delle automobili sulle strade o il numero dei pernottamenti.
Per Josipović il successo del turismo è commisurato agli utili che il medesimo è in grado di generare. Ha spiegato che tutti i membri del governo devono considerarsi per certi aspetti titolari anche del ministero del Turismo, invitando l’Esecutivo e il Sabor a risolvere una volta per tutte il nodo dei terreni turistici. Tuttavia, il Capo dello Stato ha avvertito che la ripresa economica del Paese non può basarsi esclusivamente sul turismo.
Parlando sempre di ripresa economica il premier Milanović ha rilevato che la medesima non può basarsi nemmeno sui tagli alla spesa pubblica. “D’altra parte – ha proseguito il capo del governo – dobbiamo fare attenzione se non vogliamo che il debito pubblico finisca col superare il prodotto interno lordo”.
Il premier ha lodato il modello di sviluppo istriano, pur ammettendo che il medesimo non può essere replicato in tutto il Paese. “Dobbiamo lavorare affinché tutte le aree del Paese raggiungano almeno il grado di sviluppo dell’Istria”, ha chiarito Milanović.
Il premier ha però invitato a desistere dai progetti da megalomani. “Dobbiamo essere solidali, ragionevoli nel prendere le decisioni politiche e non entrare in progetti infrastrutturali al limite della megalomania, che un domani non sarà più possibile finanziare. Dobbiamo stabilire chiaramente quali siano i nostri interessi”, ha spiegato il premier, affermando che il governo non investirà in nessun progetto che non sia d’interesse nazionale al 100 p.c.
Milanović ha affrontato pure il problema legato alla “fuga dei cervelli”. “I laureati non emigrano per saziare il proprio stomaco, ma la mente, l’organo umano con il maggior appetito”, ha notato il premier, ricordando che fino ad ora nemmeno i Paesi più sviluppati sono riusciti a trovare il modo per arginare il fenomeno. Pure lì esiste il problema del gran numero di laureati senza lavoro.
Franco Sodomaco
“la Voce del Popolo” 27 luglio 2013