La tradizione enogastronomica è un aspetto importante della cultura. E tra le due sponde dell’Adriatico le affinità di certo non mancano. Per cui proprio questo aspetto è stato valorizzato quale saluto dell’Emilia Romagna all’entrata della Croazia in Europa.
Tutto si è svolto nell’ambito di “Tramonto DiVino”, una kermesse estiva che può contare sul pubblico delle grandi occasioni. È stata la magica cornice di piazza Spose dei Marinai, con lo sfondo dei capanni di pesca del porto di Cesenatico, a ospitare infatti la prima tappa di “Tramonto DiVino” nella riviera romagnola. Quest’anno è stato veramente un appuntamento speciale, in quanto l’evento organizzato dalla Regione Emilia Romagna ha coinciso per l’appunto con il benvenuto alla Croazia, ventottesima stella dell’Unione europea.
In questa terrazza sul mare, pertanto, si sono sfidati i prosciutti e le malvasie istriane con il prosciutto di Parma e le malvasie emiliane, nel nome di una tradizione enogastronomica che presenta importanti tratti comuni. A rappresentare istituzionalmente queste due realtà sono stati l’assessore emiliano-romagnolo all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, e il presidente dell’Unione Italiana e deputato della CNI al Sabor, Furio Radin.
L’Emilia Romagna a questa kermesse si è confermata un mare di sapori: sono state proposte prelibatezze per il palato, con i prodotti tipici e momenti di cultura ed intrattenimento. “Tramonto DiVino”, un evento pensato per valorizzare etichette di vini e cantine vitivinicole di qualità dell’Emilia Romagna, quest’anno è stato una sorta di ponte verso la sponda orientale dell’Adriatico, Istria in testa. Nella suggestiva piazza di Cesenatico sul molo di Ponente, intitolata alla spose dei marinai, si sono potuti degustare ben 250 vini, abbinati a gustosi salumi, formaggi, aceti balsamici e frutta. E hanno fatto capolino anche le malvasie e il prosciutto istriani.
“Tramonto divino” ha avuto anche una sorta di anteprima, in un caratteristico capanno da pesca affacciato sul mare, alla presenza dell’assessore regionale Rabboni, del sindaco di Cesenatico, Roberto Buda, dei sommelier dell’associazione Ais e di rappresentanti di “Prima Pagina editore”, in veste di organizzatore dell’evento.
In loro compagnia c’era anche il presidente dell’UI, Furio Radin, che ha invitato a fare dell’Unione europea un qualcosa di non solo politico ed economico. L’On. Radin ha fatto notare che l’ingresso della Croazia nell’Unione, caldeggiato dagli italiani d’Istria e Dalmazia, fa sì che “la nostra patria di residenza si riavvicini a quella culturale, che resta l’Italia”. Agli euroscettici Radin ha ricordato che, grazie anche alla nascita dell’Unione europea, nel vecchio continente non ci sono più state guerre da settant’anni, mentre il contesto dell’Europa sudorientale, ovvero dell’ex Jugoslavia ha avuto una storia ben diversa e tragica. Un monito, quindi, a non scordare mai la rilevanza dell’unità europea, la cui valenza intrinseca va ben al di là della componente economica, per quanto importante essa sia.
Dario Saftich
“la Voce del Popolo” 29 luglio 2013