Parla di Siria e Imu, discute del rigassificatore di Trieste e chiede più spazio per i cittadini nei processi di decisione in Europa, ma sul lago di Bled il primo ministro Enrico Letta spinge anche l’acceleratore su una nuova “spina dorsale” della politica estera italiana: lo sguardo a Est. Con il premier sloveno, Alenka Bratušek, Letta annuncia una nuova trilaterale sull’Alto Adriatico: Italia, Slovenia e Croazia intensificheranno i rapporti al vertice. Il prossimo appuntamento è già in agenda, per il 12 settembre a Venezia, quando ci sarà anche il primo ministro di Zagabria, fresca di ammissione in Europa. Letta chiarisce la scelta: “È un investimento”, logica conseguenza di un ruolo che l’Italia già ricopre in Slovenia e Croazia, sempre ai primi posti tra i partner commerciali.
Nel 2012, per esempio, l’export dall’Italia alla Slovenia valeva 4,05 miliardi di euro. Il primo ministro italiano ha però voluto rimarcare l’attenzione dimostrata: un intero pomeriggio al Bled Strategic Forum, la Cernobbio slovena organizzata dal Ministero degli Esteri, significa qualcosa. I rapporti con il premier sloveno sono amichevoli: entrambi alla guida di un governo anomalo che ha davanti sfide ardue.
Il clima sembra disteso anche su un nodo ricorrente degli ultimi anni, il rigassificatore che Gas Natural vuole realizzare a Trieste e che gli sloveni osteggiano. Alla prevedibile domanda in conferenza stampa ha risposto Letta, riferendo degli “approfondimenti” affidati ai ministeri dello Sviluppo, mentre Bratusek non ha aggiunto una parola, alimentando speculazioni su una possibile virata positiva del dialogo. D’altra parte, Letta ha lodato i progressi fatti dal governo Bratušek e promesso l’interesse italiano per le privatizzazioni slovene, offrendo il salotto di Piazza Affari per un prossimo road show. Tra i dossier aperti c’è per esempio Save, interessata all’aeroporto di Lubiana.
“L’Italia di sforzi ne ha fatti e tanti e sappiamo bene che gli sforzi si chiedono, si fanno, però poi ci vogliono le ricompense”, ha aggiunto il premier italiano, che poco prima aveva suggerito “un nuovo modo” per eleggere il presidente della Commissione europea, affidando ai partiti principali in vista delle europee l’indicazione di un candidato. Nonostante le continue emergenze, il clima economico assapora la ripresa – l’Ocse ha anticipato a Bled l’interim report che vede l’eurozona in ripresa dal secondo semestre e più stabile nel 2014 – e Letta vuole investire, a partire dai partner più vicini.
(fonte www.ansa.it 3 settembre 2013)
Bled, Letta tra il presidente sloveno Borut Pahor e la premier Bratušek (foto www.lapresse.it)