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Croazia, commissione d’inchiesta sul caso di Josip Perković – 06set13

“Il caso dell’assassinio dell’emigrato croato Stjepan Đureković non potrà essere risolto senza le modifiche alla Costituzione e senza la cancellazione della disposizione che prevede la caduta in prescrizione per gli omicidi aggravati”. Lo ha dichiarato ieri il premier Zoran Milanović, confermando che l’SDP proporrà al Sabor di nominare una commissione parlamentare d’inchiesta, con il compito di fare luce sull’intera vicenda. Intervenuto nella trasmissione “Ed ora il governo” della Radio croata, ha affermato che, con l’iniziativa di modifica della Costituzione, si proporrà di abrogare la prescrizione per tutti gli omicidi aggravati. In questo ambito sarebbero compresi anche quelli a sfondo politico.

Al vertice della commissione, stando alla proposta, dovrebbe essere il leader del maggiore partito dell’opposizione, ossia il presidente dell’HDZ, Tomislav Karamarko. Secondo Milanović, al cospetto della commissione d’inchiesta dovrebbe comparire anche Josip Perković. Questi, come noto, è un ex dipendente di spicco dei servizi segreti dell’ex Jugoslavia e, in seguito, anche di quelli croati. La Germania chiede la sua estradizione, visto che, stando alle accuse, avrebbe a che vedere con l’eliminazione del dissidente croato Stjepan Đureković avvenuta nel 1983, per l’appunto in Germania.

A proposito della diatriba con la Commissione europea su questo tema, il premier ha ribadito che il governo vuole per la Croazia un trattamento paritetico rispetto agli altri Paesi membri dell’Unione europea. Tra questi, ha sostenuto il primo ministro, alcuni sono stati esentati dall’applicazione dei mandati di cattura europei.

Milanović ha ribadito che, fin dall’inizio, era chiaro che non si trattava “di tutelare una sola persona”. Secondo il premier, ancora, si tratta di “argomenti molto complessi”, sui quali bisogna discutere in modo pacato, mentre “l’HDZ fa chiasso e interpreta le cose in modo errato”.

Restando in tema di modifiche alla Costituzione, il premier ha detto che saranno fatte “per vedere chi tenta di celare qualcosa in questo Paese, chi per vent’anni ha nascosto delle prove, chi era al vertice dei servizi segreti e chi aveva un’influenza politica”. Milanović si è dichiarato sorpreso che non sia stata l’HDZ a proporre l’istituzione di una commissione d’inchiesta, visto che i suoi funzionari sostengono che esisteva un sistema di tutela degli assassini comunisti.

Per quanto riguarda Perković, Milanović ha detto che, se è vero tutto quanto si dice, allora “si tratta di un crimine pianificato e perpetrato dai croati, che la vittima è un croato e che il luogo dell’esecuzione era la Germania, ma che poteva essere anche l’Austria o qualche altro Paese”. “Il luogo per risolvere il caso è la Croazia. Se qualcuno dell’HDZ afferma che da noi è impossibile assicurare un processo corretto e che la persona deve essere estradata in Germania, allora questi dovrebbe rinunciare alla cittadinanza croata”, è stato categorico. Ha concluso rilevando che, quando la prescrizione verrà abrogata, la Procura di Stato svolgerà tutti quei lavori che non sono stati fatti per anni e “deciderà se avviare o meno l’inchiesta contro qualcuno”.

Va rilevato che si è deciso di optare per la cancellazione della prescrizione per tutti gli omicidi aggravati, in quanto se fossero stati presi in considerazione soltanto quelli a sfondo politico sarebbe probabilmente scaturito il dibattito su cosa significhi un omicidio dettato da fini politici e come identificarlo.

(fonte “la Voce del Popolo” 5 settembre 2013)

 

 

 

Josip Perkovic, ex agente dell’Ubda, del quale la Germania chiede da anni l’estradizione

(foto www.crodnevnik.de)

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