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Il saluto di Ballarin (ANVGD) ai Dalmati in Raduno – 25set13

Il messaggio di saluto del presidente nazionale ANVGD Antonio Ballarin in occasione del Raduno dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo, che si tiene il 28-29 settembre 2013 ad Abano Terme.

 

Carissimi Amici, Esuli dalla Dalmazia,

Vi accingete a dare vita al 60.mo Raduno nazionale, nel quale si riassumerà il lungo percorso compiuto nei lunghi decenni dell’esodo in Patria e si confermerà la Vostra ben nota e appassionata fedeltà all’Italia e alla particolare natura della dalmaticità più autentica.

A Voi si deve riconoscere l’aver precocemente indicato, in anni trascorsi e non abdicando mai davanti all’urgenza del riconoscimento dei diritti ad oggi disattesi degli esuli, la necessità di riconnettersi con le nostre Comunità sopravvissute nei territori oggi croati e sloveni per garantire, con comune impegno, la difesa e la continuità dell’antica presenza italiana nell’Adriatico orientale, proprio in quella Dalmazia che più ha sofferto per decenni dell’isolamento della sua residua presenza italiana, sotto il regime comunista jugoslavo prima e sotto il governo ultranazionalista di Tuđjman negli anni Novanta.

Abbiamo seguito in anni più recenti le difficili fasi della rinascita della Comunità nazionale italiana di Zara, guidata dalla sua coraggiosa presidente Rina Villani, ed oggi plaudiamo con Voi all’apertura dell’Asilo italiano, cui si è pervenuti dopo anni di duro contrasto con l’amministrazione croata. Rinasce la prima scuola italiana dal lontano 1953, quando le autorità jugoslave decretarono la soppressione di tutti gli istituti d’istruzione italiani.

La Vostra attenzione e il Vostro pensiero rivolti ai connazionali di là dall’Adriatico sono da tempo anche nostri, degli istriani e dei fiumani Vostri fratelli di esilio. Le nostre Associazioni sono consapevoli da tempo che la salvaguardia dell’italianità storica dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia si esercita necessariamente e giustamente in sintonia con le nostre Comunità oltreconfine, che rappresentano nei nostri luoghi d’origine la loro autentica matrice culturale e civile.

I Dalmati, così come gli Istriani e i Fiumani, hanno incarnato e rappresentato ab antiquo la cultura occidentale, latina e veneziana, che ha impresso l’impronta civile e urbana alla convivenza in quei territori con comunità diverse e vicine, anticipando di secoli la dimensione europea nella quale oggi noi vogliamo che le nostre Comunità che ci rappresentano nelle città di origine possano esercitare i diritti di libertà e di eguaglianza.

La tutela e la promozione della nostra comune memoria storica sono la grande sfida del prossimo futuro, come sapete bene. È anche il Vostro impegno, testimoniato dal Vostro Raduno giunto alla sessantesima edizione e dal suo programma, che come sempre ha una attenzione particolare per la cultura. L’augurio fraterno di buon lavoro che rivolgo a Voi in questa felice circostanza a nome dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e mio personale contiene anche la conferma della condivisione degli obiettivi che ci siamo dati, a salvaguardia della grande civiltà adriatica italiana.

Con i migliori saluti,

Antonio Ballarin, presidente nazionale ANVGD

 

 

 

 

 

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