Chiesa gremita per l’addio all’istriana Licia Cossetto, testimone della tragedia delle foibe.
“Terra rossa di Istria, roccia di Istria, sassolini della tomba di papà e Norma”. Una piccola scatola con riportate a mano, sul coperchio, queste parole è stata posta dai familiari di Licia Cossetto sulla sua bara, nella camera ardente allestita all’interno della raccolta chiesa di San Rocco, in piazza Castello, a Ghemme. L’istriana, che ha vissuto sulla sua pelle la tragedia delle foibe, è scomparsa sabato 5 ottobre, all’età di 90 anni, a causa di un malore, che l’ha colpita a Latisana (Udine), mentre si recava a Trieste per partecipare alla commemorazione del 70° anniversario del martirio della sorella Norma.
In molti a Ghemme, nel giorno del suo funerale, hanno voluto essere presenti per non dimenticare una pagina nera della storia. Il Comune ha indetto il lutto cittadino, gli esercizi commerciali hanno abbassato le serrande ed, all’esterno della chiesetta di San Rocco si è radunata una grande folla di persone; innanzitutto la figlia di Licia Cossetto, Norma Tarantola, ed i nipoti ma anche molti amici, conoscenti e rappresentanti istriani.
Sono stati innalzati anche i gonfaloni di “Pola – Comune in esilio”, del “Movimento nazionale Istria, Fiume e Dalmazia” e di diversi Comitati provinciali ANVGD. Il corteo ha raggiunto la chiesa parrocchiale Maria Vergine Assunta, dove ha avuto luogo la funzione funebre. Tra coloro che invece non hanno potuto presenziare ma che si sono comunque uniti al dolore della famiglia, pure il prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo, che ha inviato una lettera di cordoglio.
(fonte Novara Today 8 ottobre 2013)