MONFALCONE. La riunificazione della regione, nel rispetto delle appartenenze statuali, collocata fra l’Isonzo e il Quarnero, spezzata dalla furia bellica e congelata dalla guerra fredda, è il movente primo del volumetto, detto anche “Libro blu” dall’autore Fabio Del Bello, delegato nazionale Anci-Consiglio comunale per le tematiche del confine nordorientale del Paese, intitolato “Monfalcone città europea” presentato la scorsa settimana in municipio con uno straordinario afflusso di pubblico.
La via maestra per raggiungere l’obiettivo della riunificazione viene individuata nella proposta illiana dell’Euroregione (alpino-adriatica) che a sua volta riprende, concretizzandoli, gli studi pionieristici sul tema condotti dall’Isig di Gorizia.
La tematica euroregionale infatti apre, chiude e pervade tutto il Libro blu, «il colore dell’Unione europea e del nostro Comune», dice l’autore, e ne costituisce l’indispensabile cornice di riferimento istituzionale.
Conseguentemente il lavoro è stato sponsorizzato dall’Aiccre, Associazione italiana per il Consiglio di Comuni, Province e Regioni d’Europa che era presente alla presentazione con il segretario generale regionale, Lodovico Nevio Puntin.
Gli altri temi fondamentali del volume sono: il ruolo degli enti locali nell’ambito del potere estero della Regione autonoma e quindi la descrizione del ruolo pionieristico e di avanguardia assunto dal Comune di Monfalcone e la questione delle minoranze nazionali.
A tale riguardo, in riferimento agli sloveni l’ambizione è quella di pervenire al massimo grado possibile di tutela. In riferimento alla penisola istriana, su cui ha relazionato Livio Dorigo del Circolo Istria, l’obiettivo dichiarato e conclamato «è invece quello di contribuire a rafforzare la presenza italiana a tutti i livelli, socio-economico ed etno-culturale, con la creazione di reti relazionali fra i rimasti e i discendenti degli esuli, il cui ritorno va favorito e incoraggiato sul piano sia residenziale sia degli investimenti produttivi. Si tratta, infatti, di un risarcimento storico dovuto a un particolare tipo di italiani (gli istro-veneti, gli istro-romanzi, i dalmato-veneti) che da soli hanno pagato le colpe della dissennata politica adriatica condotta dalla destra italiana dal 1919 al 1943».
Eterogeneo il pubblico, che dimostra come larghi strati molto rappresentativi della società civile locale stiano cominciando a capire che attorno al prezioso e organizzato ufficio relazioni internazionali del Comune di Monfalcone «non si celebra un rito snob e avulso dalla vita cittadina, bensì si sta lavorando per la perimetrazione di un nuovo e più ampio spazio geo-strategico a cerchi concentrici progressivamente sempre più vasti».