Lunedì 6 aprile Simone Cristicchi ha presentato presso la libreria Feltrinelli il volume tratto dal suo musical civile «Magazzino 18» e naturalmente, poco prima dell’inizio della presentazione, un manipolo di facinorosi si è scagliato contro l’evento, non mancando le consuete figure di riferimento del giustificazionismo che hanno distribuito al pubblico, sul marciapiede, alcuni volantini di protesta.
In uno di quei deliranti volantini distribuiti, e pubblicati su un sito di «informazione libertaria del nord est», si legge tra l’altro: «Noi non neghiamo le foibe, noi rivendichiamo tutti i metodi, anche violenti, che hanno portato alla Liberazione internazionale dal nazifascismo. […] Ormai anche lo stato [sic] italiano dovrebbe comprendere che la Liberazione che ha portato alla SUA [sic] tanto amata, seppur fittizia, democrazia, è stata ottenuta anche grazie alle foibe, tramite le quali ci si è liberati dall’oppressore totalitario nazifascista». E, a corredo di tanto, anche lo slogan «i partigiani ci hanno insegnato che infoibarvi non è reato!».
Ma, ed è quanto conta realmente, lo spettacolo,andato in scena il 7 aprile e in seconda replica l’8, è stato accolto con grande calore dal pubblico friulano presente al “Teatrone” di Udine, ed è stato salutato con una standing ovation. Cristicchi, che non ha raccolto le provocazioni e non ha replicato agli spregevoli insulti ricevuti durante la presentazione del libro ha commentato sui social l’episodio: «Io dico: se centinaia di esuli in tutta Italia confermano la veridicità di quello che racconto, e storici di fama (anche croati) sottoscrivono… Quale storia avrei stravolto?». E infatti, tanti i commenti di solidarietà pubblicati sul profilo dell’artista.
Nella foto, l’applauso del pubblico udinese in piedi, al termine dello spettacolo