Erano istriani, fiumani, triestini, dalmati. Si esprimevano nelle varie declinazioni della lingua veneta e costituirono per secoli l’asse portante della Marineria austriaca i cui ufficiali fino alla metà dell’Ottocento aveva adottato, anche nella trasmissione degli ordini, la parlata dei loro equipaggi. All’epopea e al sacrificio di tante generazioni di marinai “sudditi” degli Asburgo è dedicata la mostra che sarà inaugurata alle 17 nella sala grande della Centrale idrodinamica del Porto Vecchio. Resterà aperta ogni giorno dalle 9.30 alle 12.30 fino a novembre. La rassegna è stata realizzata in mesi di lavoro certosino dai soci del Centro regionale di storia militare con la preziosa collaborazione dell’Associazione marina Aldebaran.
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