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L’Istria dell’olio e del vino: una meta gourmet – 16lug14

 

La scoperta dell’Istria ga­stronomica comincia con un filo d’olio. La Bianchera istriana, piccante, pungente, con un forte sentore di erba, apre un mondo. Un mondo fatto di ter­ra rossa, di vigne ordinate, di uliveti che corrono giù fino al mare. Di fresca malvasia e sa­porita ricotta. Scrive Carlin Petrini, fondatore di Slow Fo­od, che quella balcanica è una terra con «una diversità ali­mentare incredibile». L’Istria, vicinissima all’Italia, può esse­re un buon punto di partenza.
L’energia di Loredana Musizza è formidabile. Fa ma­schere di cartapesta per vivere e vive per far conoscere il bello dell’Istria. Ha fondato l’Asso­ciazione delle donne delle oli­ve d’Istria e produce a Torre­ Abrega un ottimo olio che por­ta in giro per fiere e rassegne. L’ha chiamato “Meraviglia” in onore del padre. «Perché quando vedeva un bel posto diceva sempre: che meravi­glia!». L’olio in Istria ha origini antiche, era apprezzato già da Greci e Romani.

 

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