Il Parlamento croato ha passato la palla sulla decisione se tenere o meno un referendum sulla restrizione dell’uso pubblico dell’alfabeto cirillico serba a Vukovar, città martire della guerra per l’indipendenza del Paese nel 1991, alla Corte costituzionale che si dovrà esprimere sulla sua ammissibilità. A novembre un’associazione di gruppi nazionalisti croati, composti in maggioranza da veterani di guerra, ha raccolto 526 mila firme per indire un referendum che mira portare al 50 per cento (contro il 33 per cento della legge attuale) la soglia della popolazione minoritaria che vive in una città o comune perché abbia il diritto al bilinguismo.