Col titolo “Quel tragico esodo da Fiume visto con gli occhi di un ragazzo”, Stenio Solinas recensisce sul Giornale il romanzo appena pubblicato di Stefano Zecchi, “Rose bianche a Fiume”, in cui, sintetizza il titolista, “rivivono il dramma istriano e le ambiguità di una nazione che lasciò i suoi cittadini nelle mani di Tito”: “Fuga Italiani dell’Istria che nel gennaio del 1947 si affrettano a imbarcarsi per non restare nei territori sotto controllo jugoslavo”
Liceale alla fine della Seconda guerra mondiale, Gabriele fa parte di quegli italiani di Fiume che si illudono. È un giovane comunista ingenuo, un internazionalista fiducioso nella pace fra i popoli: in un prossimo domani, le frontiere non esisteranno più…
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