L’IRCI, l’Istituto regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, ci sarà in futuro? Farà ancora la sua opera? È giunto il momento della svolta, Trieste deve cambiare, soprattutto, a detta della presidente del’IRCI, Chiara Vigini, che in un intervento molto emotivo ha lanciato un appello segnalando a tutti il momento particolare in cui vive l’istituto, che dopo quasi tre lustri è stato messo nell’impossiibilità di occuparsi della salvaguardia e della manutenzione delle lapidi e dei monumenti cimiteriali italiani in Istria. “In circa dodici anni abbiamo tutelato 1.930 lapidi e tombe e centinaia di lapidari”, ha rilevato Vigini, ricordando le origini dell’IRCI, nato trent’anni fa come atto d’amore di associazioni degli esuli, del Comune e della Provincia di Trieste, del Comune di Muggia, della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Università degli Studi del capoluogo giuliano e diversi istituti storici.
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