Il presente ritrova lo spirito trasversale di un grande figlio delle nostre terre. Francesco Drenig, intellettuale, direttore di giornale, che aveva voluto gettare i “ponti” tra le diverse culture del territorio, rivive in questa nuova Europa che tenta di superare con slancio le divisioni del ‘900 nel nome di una cultura che rinasce, come Araba fenice: quella del dialogo. Con queste premesse nasce la mostra “Contatti italo-croati 1900-1950” dedicata a questo Fiumano, personaggio poliedrico che mette a contatto le diverse realtà. Ieri sera, in una sala gremita del Museo Gopcevich a Trieste, due Musei, quello di Fiume e di Trieste, hanno fuso i loro sforzi per dare vita a una mostra di osmosi. Il tutto si deve alla collaborazione con la Società di Studi Fiumani di Roma e alla Comunità croata di Trieste.
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