Nella battaglia per eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti delle minoranze nazionali nel procedimento elettorale, la Dieta democratica istriana, come ormai tradizione, spalleggia apertamente le comunità etniche. L’obiettivo è quello di ottenere la discriminazione positiva, ossia il voto aggiuntivo etnico oltre a quello politico alle elezioni parlamentari. Anni fa questo traguardo era stato sfiorato: a impedire che il suffragio aggiuntivo andasse in porto era stata la Corte costituzionale. Ma nella Magna Carta dello Stato è rimasta la possibilità di concedere alle etnie la discriminazione positiva, per cui il deputato della CNI, Furio Radin e la DDI sono tornati alla carica.
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