«Ma allora gli austriaci non se gà comportado tanto ben con noi italiani. Cossa te gà contà nono?». «Ah, te conto a casa. La storia gà sempre più versioni». E almeno questa “lezione” di storia finisce causticamente qua. Però la signora in età che ieri era seduta con l’anziana sorella tra le prime file del Verdi per la seconda delle (vere) Lezioni di storia incentrate sulla Grande Guerra, l’ha azzeccata. Non furono così “buoni” gli austriaci. E nemmeno corretti. Oddio: forse neanche noi, a dir la verità, che alleati tanto di Vienna che dei tedeschi dal 1882, nel maggio del 1915 decidemmo di intervenire contro gli ex “amici”. «Ma era la diplomazia del tempo: la procedura messa in atto dall’Italia prima nella dichiarazione di neutralità e poi in quella unilaterale di guerra risponde alle regole convenzionali della diplomazia del tempo». Chi parla al pubblico – a proposito, altro tutto esaurito per questo appuntamento promosso dagli Editori Laterza con la collaborazione, tra gli altri, anche del Piccolo – è Gian Enrico Rusconi, professore di Scienze politiche all’università di Torino, scrittore ed editorialista della Stampa.
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