In occasione della solennità civile e nazionale del «Giorno del ricordo», istituita con legge dal Parlamento Italiano nel 2004 con maggioranza una volta tanto larghissima e trasversale, ho voluto togliermi la curiosità di vedere come tale ricorrenza venisse ricordata dai quattro più importanti quotidiani italiani. Con mia grande e dolorosa sorpresa ho visto che solo il Corriere della Sera ha citato l’evento in prima pagina, rimandando a un breve ma esauriente articolo a pag. 23. Nessuno degli altri tre ha ritenuto di dover dedicare anche un solo trafiletto al ricordo delle decine di migliaia di nostri connazionali trucidati in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia e di quei circa trecentomila italiani costretti a lasciare le loro case e le terre degli avi dopo la fine della seconda guerra mondiale. Eppure non si trattava di parlare della «Festa del tacchino» o della «Sagra di Pincopallo» ma di dare un pochino di spazio a un evento ogni anno ricordato da Presidente della Repubblica e Parlamento con importanti cerimonie. Ignoranza?
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