“Quando cessa la guerra per alcuni viene la pace e per altri, invece, la morte. Così è stato per i vostri connazionali, ma anche per centinaia di migliaia di croati uccisi dai comunisti jugoslavi dopo la guerra. Non solo durante, ma anche dopo la guerra. Di questi martiri non potevamo parlare per mezzo secolo. Era pericoloso ricordare sia gli italiani sia i croati. Adesso finalmente abbiamo la possibilità di parlare di queste atrocità. Speriamo che voi italiani, adesso che tutte le porte sono aperte, facciate qualcosa per trovare e seppellire i vostri connazionali”, ha rilevato il parroco di Castua, don Franjo Jurčević, al termine della messa di suffragio celebrata in ricordo di un gruppo di militi italiani uccisi senza processo dai partigiani di Tito il 4 maggio 1945 e poi sepolti in un’anonima fossa comune nel bosco nei pressi della località dell’entroterra quarnerino.
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