Nel 1947, in Italia, i profughi in fuga dalla morte non sono “clandestini”, bensì “fascisti”. Sono, infatti, gli italiani a sbarrare il passo ad altri italiani che scappano dalla Jugoslavia di Tito. Assurdo fuggire dal paradiso socialista, no? E’ il 18 febbraio: il treno che trasporta gli esuli dalmati scampati alle foibe arriva alla stazione di Bologna e viene preso d’assalto. I disperati a bordo, disidratati, osservano la folla minacciosa versare sui binari il latte caldo portato dalla Croce Rossa.
LEGGI L’ARTICOLO