PARENZO La data del 30 marzo 1994, nella quale venne approvato lo Statuto della Regione istriana, che sancì il bilinguismo in Istria, è stata ricordata ieri a Parenzo con una cerimonia e con la consegna di premi.
Quella data viene ricordata ogni anno come una delle più importanti nella storia dell'Istria. Nei sui discorsi ufficiali il presidente della Regione Ivan Nino Jakovcic si è sempre battuto per la pariteticità della lingua italiana. Ieri ha voluto sottolineare che proprio il bilinguismo assieme ad altri valori, come la convivenza interetnica, il plurilinguismo e la multiculturalità, hanno fatto dell'Istria la locomotiva che sta trascinando la Croazia nell'Unione Europea. Sulla stessa scia il discorso del presidente dell'Assemblea regionale Anton Perusko che ha quindi proceduto alla consegna dello Stemma dell'Istria a personalità che con il loro impegno hanno contribuito alla promozione di queste terre sul piano internazionale.
Quest'anno i premiati sono il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, l'ex presidente del Congresso dei poteri locali e regionali presso il Consiglio d'Europa Giovanni di Stasi, l'ex presidente della Regione della Vojvodina Nenad Canak e il presidente dell'Istituto delle Regioni d'Europa Franz Schausberger.
Il 30 marzo 1994 venne approvato lo Statuto della Regione istriana e la data è entrata nella storia in quanto con il documento venne sancito e ufficializzato il bilinguismo di questa terra, per vocazione multilingue.Non fu una conquista facile, anzi. Nella sua prima versione lo statuto venne cassato dal potere fortemente nazionalista di Zagabria in quegli articoli che riguardavano la posizione e la tutela della Comunità nazionale italiana autoctona ritenuti pericolosi per l' unità del paese. Ne seguì un contenzioso pluriennale con richiami alle convenzioni internazionali firmate dalla Croazia ancora fresca di riconoscimento quale Stato sovrano, dal quale usci vincitore lo spirito istriano pluriculturale e multilingue. Anche il defunto capo dello stato Franjo Tudjman, sicuramente non molto sensibile alle esigenze delle minoranze, riconobbe la specificità dell'Istria rispetto alle altre regioni del Paese, il bilinguismo appunto.
Ieri al posto degli spezzoni in italiano di Jakovcic e Perusko, ci potevano stare benissimo i discorsi in lingua italiana dei loro vice Sergio Bernich e Viviana Benussi, ma così non è stato.
Galan ha detto: «È noto a molti il mio amore per l'Istria, per la gente istriana, per gli amici croati e per gli amici sloveni, figurarsi se non sono felice per l'onore che mi è stato concesso con l' assegnazione dello Stemma della Regione Istriana».
p.r.