Ci avviciniamo al 10 Febbraio, al Giorno del Ricordo delle Foibe (concedetemi la lettera maiuscola, vi prego) e noi, io e il mio Mitteleuropa Ensemble gruppo da camera formato da Sabrina cantante, Laura voce narrante, Roberto pianista e il sottoscritto alla tromba e al flicorno, ci troviamo da 10 anni a ricordare, commemorare, raccontare con la nostra arte la storia del grande esodo degli istriani, fiumani e dalmati del dopoguerra. Eh già dieci anni a solcare palchi e platee piccole e grandi in gran parte d’Italia con qualche escursione all’estero.
Una decina di anni fa, dopo la frequentazione di una delle prime forme di socializzazione in gruppi di internet (la ormai mitica “Mailing List Histria”), avevo pensato che il costituendo Giorno del Ricordo di allora non poteva non essere rappresentato anche con l’arte. Funzioni militari, funzioni religiose, corone di alloro, cippi di ricordo di qua e di là, presidenti incravattati, associazioni di esuli, tutto l’ambiente dell’associazionismo in Italia etc etc. andava tutto bene, ma se si voleva affiancare a questa ricorrenza qualcosa di artistico era inutile invitare il solito grosso musicista che suonasse in ricordo delle foibe brani di Beethoven, Bach o Verdi. Bisognava creare una musica idonea, ad hoc per questo avvenimento così importante. Mi sono messo al lavoro e assieme ai fidi compagni di cordata abbiamo pensato di creare non un semplice concerto di musiche ma un vero e proprio “concerto letterario” dove la parola si potesse sposare con la musica. Abbiamo fatto una scelta accurata andando a “pescare” le peculiarità più importanti della musica popolare dell’Istria veneta che avevamo deciso di prendere in esame anche con sortite sul campo in Istria trovando interessantissime le “Arie da Nuoto” di Rovigno, o le villotte a discanto (una sorta di canto arcaico di antichi canti contadini) come i “canti a pera” (cioè in coppia) e “a la longa” di Gallesano, che solo pochi anni si potevano trovare facilmente anche a Sissano e Dignano. Avevamo trovato anche delle affinità con il nostro mondo jazzistico in quanto i “Bassi” dignanesi avevano la caratteristica che venivano improvvisate le parole al momento dell’esecuzione! E un segno evidente di questa estemporanea improvvisazione è che talvolta il testo veniva suggerito all’orecchio dell’altro compagno tra una frase e l’altra o in un momento di pausa-fiato di uno dei due cantori. Poi sono apparse anche alcune composizioni canore di artisti dell’esodo come i grandi maestri come Piero Soffici, Luigi Donorà e Sergio Endrigo.
Abbiamo così scoperto “Coreva andar pel mondo” di Soffici, e “1947” di Endrigo.
Giusto 10 anni fa!
Poi ci siamo dati da fare per creare nostri brani originali composti per l’occasione utilizzando testi di alcuni poeti istroveneti del ‘900 che Rosanna Turcinovich Giuricin ci aveva selezionato per noi tra cui una bellissima poesia di Bepi Nider.
Per diversi anni l’abbiamo portato in giro per l’Italia questo “concerto letterario” a ridosso della ricorrenza del Giorno del Ricordo. Poi l’evoluzione in un recital veramente pluridisciplinare con l’inserimento di un’artista di arti visive. Disegni con la sabbia in tempo reale su una lavagna luminosa ripresi da una telecamera e proiettati su grande schermo.
E da quest’anno abbiamo pensato di trasformare il recital sostituendo i poeti con le testimonianze di musicisti, scrittori e poeti viventi dell’esodo.
Testimonianze che si trovano nel mio libro “Quella tromba di latta del confine orientale italiano”, pubblicato per Luglio Editore, un piccolo editore di Trieste. Il volume è distribuito in tutto il Friuli Venezia Giulia e a Milano lo si trova da Hoepli (in centro).
Vi aspetto a Colloredo di Monte Albano, venerdì 12 febbraio 2016 alle ore 20.30 (entrata libera) ospite dell’evento creato da Bruno Pecchiari per il Giorno del Ricordo 2016.
Mario Fragiacomo