Apprendiamo la notizia del programmato trasferimento della documentazione dell’archivio di Pirano all’Archivio Regionale di Capodistria, visto che il primo ne è una sua unità, a causa di alcune recenti infiltrazioni d’acqua dal tetto, che potrebbero seriamente danneggiare i materiali ivi conservati. Tale decisione è stata pronunciata dall’ispettore per i beni culturali al Ministero per la cultura della Repubblica di Slovenia, che, a quanto sembra, non pensa prendere in considerazione soluzioni alternative. Poiché l’intervento potrebbe concludersi nel giro di alcune settimane, e nel frattempo la documentazione presente al primo piano potrebbe venir spostata temporaneamente in un ambiente idoneo sempre a Pirano, riteniamo non doveroso il trasporto della stessa a Capodistria, poiché, considerati i precedenti casi in cui si era voluto chiudere l’archivio medesimo per sistemare l’intera documentazione nella sede capodistriana, nutriamo forti dubbi che questa ritornerebbe nel luogo originario al termine dei lavori. La Società di studi storici e geogafici di Pirano, realtà sorta a cavallo dei tre confini, su iniziativa di un gruppo d’intellettuali con l’obiettivo di studiare la storia e la cultura dell’Adriatico orientale nonché di valorizzare le memorie del passato, interviene pubblicamente per esprimere la sua contrarietà alla traslazione dei preziosi fondi archivistici conservati nella città di Giuseppe Tartini. Pirano ha l’onore di aver conservato nel suo archivio le memorie dei tempi passati, la cui documentazione abbraccia il periodo compreso tra il dodicesimo secolo fino e i giorni nostri. Si tratta di testimonianze di primaria importanza per lo studio della storia istriana, specialmente per il medioevo, vista la copia di materiali, e per i secoli del dominio veneziano. Grazie alla cura e all’amor patrio, inteso come profondo legame con la propria città, i Piranesi hanno serbato le carte e le pergamene che parlano della ricca ed eterogenea storia della località. Nella seconda metà dell’Ottocento il conte Stefano Rota ebbe il grande merito di riordinare e di archiviare con grande cura la documentazione comunale, appoggiato in questo anche dallo storico ed erudito triestino Pietro Kandler. I frammenti del più antico statuto della penisola (1274) provengono da quell’archivio, come pure quello del 1307, ai quali si aggiungono i quasi diecimila testamenti dal 1200 in poi, i libri dei vicedomini, la documentazione sulle antiche e floride saline municipali ai fondi del Comune di Pirano, ecc., per un totale di circa mille metri lineari di documentazione. Quei documenti sono di primaria importanza per lo studio dei tempi andati, e sono memorie storiche che testimoniano e confermano il nostro essere. Negli anni del secondo conflitto mondiale, per evitare che quelle importanti testimonianze lasciassero la città che le ha prodotte per qualche destinazione ignota nel resto del Regno d’Italia, il prof. Domenico Petronio si espose in prima persona nascondendole e murandole sotto lo scalone del palazzo comunale. Negli anni ’90 del secolo scorso c’era stato il rischio che l’archivio trovasse una nuova sistemazione a Capodistria. Grazie all’impegno della municipalità e della Comunità italiana il medesimo rimase in loco. Oggi, nel 2007, rischiamo nuovamente di perderlo, ma per evitare che ciò accada ci batteremo affinché la sua ubicazione resti a Pirano.
La cittadinanza piranese è orgogliosa dell’archivio, con la sua antica documentazione concernente l’Istria, e pur essendo consci di quanto siano necessari i lavori di manutenzione dell’edificio che lo conserva, vogliamo esprimere la nostra sincera ed accorata preoccupazione per un’eventuale perdita dell’archivio piranese con il trasferimento a Capodistria, in quanto la cittadina rimarrebbe priva di un’importante istituzione e sarebbe come togliere l’Anima di Pirano.
Poiché il sindaco di Pirano, dott. Tomaž Gantar, ha affermato di non approvare il trasferimento dell’archivio cittadino in altra sede, vogliamo essere certi che assieme ai consiglieri comunali, alla Comunità autogestita della nazionalità italiana e alla Comunità degli Italiani "Giuseppe Tartini" di Pirano, nonché alla società civile riusciremo a trovare una soluzione per non perdere le gelose memorie dei nostri avi.
Per la Società di studi storici e geografici di Pirano
Ondina Lusa e Kristjan Knez