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Ancora problemi per i codici fiscali degli esuli, denuncia ANVGD (Aise 24 giu)

TRIESTE\ aise\ – "Il problema dei codici fiscali per gli Esuli giuliano-dalmati, a 60 anni dall’esodo dalle loro terre, continua ad essere tutt'altro che risolto nonostante leggi e circolari si siano susseguite nel corso degli anni. Sono ancora tante le amministrazioni che insistono col dichiararli nati in Jugoslavia, Croazia, Serbia, Slovenia, Montenegro, mentre sono nati semplicemente in Italia, anche se in città e province successivamente cedute alla Jugoslavia". È quanto denuncia l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia secondo cui "da una verifica fatta su internet tra i siti web che forniscono gratuitamente il servizio di calcolo del codice fiscale, solo il 25% riconosce come ex italiane le città di Pola, Fiume, Zara e gli altri comuni ceduti: per tutti gli altri, chi è nato in Istria o Dalmazia è nato forzatamente all’estero".
"Un dato molto deludente – commentano dall’Anvgd – se si considera che sono passati quasi vent'anni dall'emanazione della legislazione che regola la materia (Legge n.54 del 1989). È un dato che si somma ad eguale delusione proveniente dai riscontri in tante amministrazioni dei più diversi settori della vita sociale ed economica del nostro Paese".
L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha quindi provveduto a segnalare ai gestori dei siti inadempienti l'irregolarità del servizio fornito, invitandoli a provvedere e rendendosi disponibile a fornire tutto il materiale necessario. "Vi sono già i primi riscontri con prese d’atto ufficiali e scambio di informazioni. È facile comprendere come possa essere mortificante per questi italiani, che nella migliore delle ipotesi hanno superato i 60 anni, sentirsi identificare come nati all’estero e – spesso – trattati come extracomunitari, mentre sono sempre stati italiani e nati in città italiane. La loro cultura latino-veneta, la loro millenaria storia italica, le sofferenze e l’esodo per restare italiani sono una patente ben più valida di qualche software difettoso".
"Il 31 luglio 2007 – ricordano – il Ministero dell’Interno ha emanato in merito una ennesima circolare vincolante per le amministrazioni (disponibile gratuitamente scrivendo a info@anvgd.it) e aperto una casella postale per raccogliere le segnalazioni: esuli_territoriceduti@interno.it. I frutti evidentemente stentano ad arrivare, ma sola la reale collaborazione dell’opinione pubblica potrà portare a soluzione una vicenda che si trascina ormai da troppi anni". (aise)

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