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La Voce del Popolo – 120407 – Tre esuli ricordano la Fiume perduta

FIUME – Immagini d’epoca, di altri tempi, di una Fiume benestante, borghese e signorile, in quanto profondamente urbana e cosmopolita; con questa frase si può riassumere lo spirito e lo stile di vita che il libro “Ricordo di Fiume” riflette fedelmente.
Si tratta innanzitutto di una raccolta di fotografie della Fiume di una volta, con nomi perduti di vie, borghi e piazze. 111 pagine e 216 immagini, accompagnate da brevi ma significative e utili didascalie. “Ricordo di Fiume”, è un libro, redatto da tre fiumani, vale a dire Iginio Ferlan, Claudio Fantini e Furio Percovich, rispettivamente residenti in Australia, Svezia e Uruguay, edito per iniziativa dell'Associazione Giuliani nel Mondo con il sostegno finanziario della Regione Friuli Venezia Giulia e con la preziosa consulenza dell'Archivio-Museo Storico di Fiume con sede a Roma, e di Marino Micich.
Un bellissimo libro dedicato alla “Fiume di un tempo”, che per certi aspetti gli autori ricordano con una dose di rimpianto. Fortemente voluta da alcuni esuli fiumani, oggi residenti in altri continenti, che hanno inteso rendere omaggio alla loro città d'origine e al tempo stesso ravvivarne la memoria anche per le nuove generazioni nate nei paesi di emigrazione. I testi del catalogo sono proposti in italiano, inglese e spagnolo, “per agevolare la lettura del volume ai figli, ai nipoti, ai pronipoti di quanti sono nati nella nostra terra e per aiutare le giovani generazioni a comprendere la nostra sofferenza”, come si legge nelle prefazione di Iginio Ferlan.

Dalle origini al 1954

“Ricordo di Fiume" inizia con alcune stampe d’epoca che testimoniano le origini della nostra città. Così il volume parte con illustrazioni del XVIII, seguono poi le fotografie e cartoline della seconda metà dell’Ottocento che documenta lo sviluppo economico e industriale delle città sul Quarnero, per venire poi agli anni delle Prima e Seconda guerra mondiale. Ed infine le rare foto dei bombardamenti anglo-americani che la città di Fiume ha subito. Il volume si conclude con la drammatica immagine dei prigionieri italiani scortati da partigiani jugoslavi; nella didascalia si legge “Molti di loro saranno infoibati a Costrena”. Il volume, è la seconda opera pubblicata in breve tempo da “esuli fiumani” e da associazioni legate agli esodati. Infatti in concomitanza con questo volume è uscito, tra il 2006/07, l’altrettanto bellissimo libro “Da San Vito ai nuovi Rioni. Nomenclature delle vie e piazze di Fiume” di Aldo Secco. Il libro “Ricordo di Fiume” si chiude con un’annotazione singolare: Il 3 maggio 1945 le forze partigiane jugoslave entrano a Fiume: è la data che segna l’inizio dell’esodo della popolazione italiana della città. Abbiamo affrontato questa tragedia in modo esemplare, ovunque. E in ogni parte del mondo, dove abbiamo fissato la nostra dimora, ci siamo sempre fatti onore. Oggi, dopo oltre mezzo secolo da quel triste giorno quando abbiamo lasciato per sempre la nostra città, cerchiamo ancora con immenso desiderio di ritrovare tutto ciò che è nostro e di riabbracciare tutti coloro che vengono dalla nostra terra. I tempi sono cambiati, vogliamo la pace, ma per noi tutti, esuli sparsi nel mondo, non ci sarà mai riposo. E nessuno potrà mai proibirci di continuare ad amare la nostra madre, la nostra casa, la nostra famiglia, la nostra Fiume.

Gianfranco Miksa

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