(ANSA) – ROMA, 10 LUG – E' un ''clamoroso infortunio'' quello in cui sarebbe incorso l'editorialista di Famiglia Cristiana Beppe del Colle a proposito della discussione in corso sulle impronte digitali. Ad affermarlo e' il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, secondo il quale Del Colle, avrebbe ''tentato maldestramente di spiegare perche' mai statisti cattolici come De Gasperi avrebbero pensato di rilevare le impronte digitali a qualcuno, come vuol fare il Governo Berlusconi con i minori che vivono nei campi Rom. Del Colle evidentemente non sa – spiega il sottosegretario – quello che il presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sen. Lucio Toth, ha recentemente ricordato: e cioe' che per volere di De Gasperi e Scelba nei campi profughi agli esuli istriani, e soltanto a loro, vennero rilevate le impronte digitali, perche' si temeva l'infiltrazione di agenti segreti di Tito e la formazione di movimenti eversivi, che potessero strumentalizzare la rabbia e la sofferenza dei profughi''. Giovanardi ha anche invitato beppe Del Colle ''a leggere qualche buon libro sulla storia di Italia prima di avventurasi in requisitorie tanto astiose quanto infondate nei miei confronti''.