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Calo demografico a Fiume e in Istria (Il Piccolo 23 lug)

FIUME L’allarme è stato lanciato da uno dei più noti demografi croati, il docente universitario di Zagabria, Jakov Gelo: «Non è normale che, in un Paese come la Croazia, una città di 10 mila abitanti scompaia e nessuno si sogni di affrontare il problema».
Gelo è intervenuto dopo la recente pubblicazione del rapporto dell’Istat nazionale sul quadro demografico della Croazia da cui emerge un dato molto significativo: il numero dei nati ha toccato quota 41.910 nel 2007, mentre il numero dei morti ha raggiunto quota 52.367. Si è avuto pertanto un calo demografico di 10.457 unità, non il primo, giacché il saldo negativo tra nati e morti si ripete ormai da anni.
Il rapporto dell’Istat ha evidenziato un decremento in tutte le Contee, salvo due. La Contea di Spalato ha registrato un saldo attivo di 395 unità e la Contea di Ragusa di 70. Il calo demografico, nel 2007, ha colpito anche le quattro città principali del Paese: Zagabria, Spalato, Fiume e Osijek.
Nemmeno l’Istria è stata risparmiata: le statistiche indicano che l’anno scorso ha avuto 1.926 nati e 2.241 morti, il che significa un decremento di 315 unità. Dati ancora più negativi nella Contea litoraneo–montana che ha Fiume come capoluogo: i nati sono stati 2.389 e i morti 3.509 con un saldo negativo di 1.120 unità. A Fiume, città di 150 mila abitanti, la più grande dell’Alto Adriatico, si sono avute 984 nascite e 1.588 decessi, per un deficit demografico di 604 unità.
Un quadro preoccupante. E Gelo l’ha evidenziato non lesinando critiche: «La mia opinione è che tutti abbiamo responsabilità per quanto sta avvenendo». Una citazione particolare, però, per gli imprenditori: «Importerebbero volentieri lavoratori dall’estero. E invece dovrebbero impegnarsi per dare un’occupazione ai cittadini croati che, a decine di migliaia, sono iscritti agli uffici di collocamento. Il gravi problemi demografici del Paese non si risolvono con l’importazione di forza lavoro».
Lo spopolamento croato viene testimoniato anche se non soprattutto dal numero di iscritti alle prime classi delle scuole elementari. Quest’anno i neo-alunni saranno 41.570, 2.500 in meno rispetto al 2007. E pertanto la Croazia avrà da settembre un’ottantina di prime classi in meno. Il calo più drastico si è avuto nella Regione di Sebenico, dove è stato registrato il 17 per cento di iscrizioni in meno rispetto al 2007. Il decremento, ed è un dato assai preoccupante, ha riguardato tutte le 21 contee croate, compresa l’istriana e la quarnerino–montana. Nelle quattro scuole elementari italiane di Fiume, però, sono stati iscritti 62 bambini, soltanto 2 in meno rispetto all’anno scorso.
Andrea Marsanich

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