LUBIANA Più automobili sulle autostrade, niente code ai caselli, incassi che promettono bene. Non siamo ancora ai bilanci ufficiali – è troppo presto, nda – ma già i primi dati sui risultati dell’introduzione del sistema dei bollini prepagati al posto del vecchio pedaggio per le autostrade slovene sembrano dare ragione a Lubiana.
In sole tre settimane, come comunicato dalla Dars, la società autostrade slovene, il traffico sulla rete autostradale slovena, a seconda dei vari tratti, è aumentato in media dal 25 all’84 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dal primo luglio, giorno dell’entrata in vigore delle «vignette» slovene – obbligatorie, ricordiamo, anche per circolare sulle strade a scorrimento veloce – si registra anche una drastica riduzione dei tempi d’attesa ai caselli autostradali, che si stanno peraltro smantellando: solo qualche rallentamento, cosa comunque ben diversa dalle ore di coda che negli stessi punti si registravano un anno fa. Qualche problema esiste ancora, ammettono alla Dars, ma solo ai caselli meno importanti, ossia laddove le automobili sono costrette a percorrere la stessa corsia dei camion, per i quali il sistema di pagamento del pedaggio è rimasto quello di prima.
Sembrano essere positivi anche gli effetti economici dell’introduzione dei bollini: fino al 22 luglio ne sono stati venduti 1,2 milioni per le automobili, 20.000 per le motociclette e – secondo stime aprossimative – altri 200.000 all'estero, per oltre 42 milioni di euro. In tutto il 2007, con il classico pedaggio la Dars aveva incamerato 218 milioni di euro. Soldi per l’erario – grazie alle »vignette« – sono arrivati anche dalle multe. Per la guida senza bollino sono stati multati 1.012 conducenti, che hanno fatto incassare allo stato altri 150.000 euro.
Il meccanismo sembra dunque funzionare, ma continua a non piacere a tanti automobilisti, specie quelli stranieri. I bollini autostradali sloveni, oltre che essere obbligatori anche per le strade a scorrimento veloce – dove finora il pedaggio non si pagava – sono infatti di soli due tipi, annuale da 55 euro (saranno a disposizione da novembre, nda) e semestrale da 35 euro.
Questo significa che una spesa minima di 35 euro dev’essere affrontata anche da tutti quegli automobilisti che usano la rete stradale slovena anche una sola volta o soltanto per pochi chilometri, come spesso accade per i turisti stranieri in transito. Coloro che viaggiano spesso, soprattutto per lavoro – e si tratta in prevalenza di cittadini sloveni – giudicano invece il nuovo sistema più che conveniente, ma per gli stranieri non è così. Tasto dolente anche le multe per i trasgressori, salatissime: da 300 a 800 euro, dimezzabili se pagate entro una settimana. In seguito alle proteste degli Atomobile club europei, specie di quello tedesco e di quello austriaco, la Commissione europea ha chiesto spiegazioni aggiuntive a Lubiana, per capire se il meccanismo dei bollini può essere considerato formalmente discriminatorio nei confronti dei cittadini di altri Paesi. La Slovenia ha inviato le sue risposte, specificando tra l’altro che si tratta di un sistema transitorio, visto che nel 2010 tutti gli automezzi dovrebbero passare al pedaggio satellitare, ma Bruxelles non ha reso ancora nota la propria valutazione delle spiegazioni fornite.