DIGNANO Sono in grave pericolo di disentegrazione causa l’azione dei tarli e dei funghi le 380 reliquie e i corpi mummificati di San Leone Bembo, San Giovanni Olini e Santa Nicolosa Bursa custoditi nella Chiesa parrocchiale di San Biagio. Un patrimonio sacro e spirituale che fa accorrere annualmete dai 10 ai 14 mila pellegrini da tutto il mondo. Ebbene ora urge un capillare intervento di risanamento e conservazione.
Il problema non è nuovo. Già 10 anni fa il perito biochimico del Vaticano Nazzareno Gabrielli lo aveva esposto in tutta la gravità, dopo un sopralluogo su invito del parroco Marijan Jelenic. Ed aveva proposto un intervento calcolato sui 250 mila dollari, all’epoca una cifra proibitiva.
Lo stesso parroco ora suona nuovamente il campanello d’allarme, recepito dal ministero croato dei Beni culturali. Quest’ultimo però prima di intervenire vuole che una commissione d’esperti prepari un dettagliato resoconto con la proposta di risanamento. Dal canto suo il sindaco di Dignano Klaudio Vitasovic si dice disposto a contribuire al recupero. Però attende che sia la Chiesa a compiere il primo passo. «Concretamente – dice – attendiamo indicazioni dal Vaticano informato del problema dal vescovo di Parenzo-Pola, monsignor Ivan Milovan». (p.r.)