Trieste, 31 lug – Il Centro regionale di catalogazione e restauro di Villa Manin di Passariano, in comune di Codroipo, si avvia a diventare 'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia', quale ente funzionale della Regione, ma aperto anche alla partecipazione dello Stato e proiettato in una dimensione internazionale.
Lo prevede un disegno di legge, approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore all'Istruzione e cultura Roberto Molinaro.
'Questo provvedimento – spiega l'assessore – riprende un' iniziativa di legge analoga presentata in Consiglio regionale nel 2007, poi decaduta, e discende direttamente dalle norme di attuazione statutaria in materia di beni culturali e paesaggistici, con cui in particolare è stato riconosciuto il ruolo fondamentale svolto da anni dal Centro di Villa Manin nel campo della catalogazione e del restauro'.
Se dunque il nuovo Istituto opererà in una logica di continuità rispetto all'attuale attività del Centro, esso assumerà anche nuovi compiti e funzioni, divenendo punto di riferimento per la ricerca, la formazione e la documentazione. In quest'ottica ospiterà e gestirà, in un prossimo futuro, la nuova 'Scuola regionale per il restauro', destinata ad essere accreditata dal ministero competente e a configurarsi come scuola di alta specializzazione per la formazione delle figure professionali abilitate ad intervenire sui beni culturali.
Ma c'è di più. Sulla scia del progetto per la salvaguardia delle biblioteche del deserto in Mauritania (30 mila manoscritti da restaurare), recentemente affidato dal ministero degli Affari esteri al Centro di Villa Manin, definito ente pubblico di eccellenza in Italia nel settore della conservazione libraria, il nuovo Istituto regionale appare indirizzato ad aprirsi sempre più alla collaborazione culturale a livello internazionale.
'Proprio alla luce del Progetto Mauritania – rileva ancora Molinaro – il disegno di legge, differentemente dal testo precedente, è orientato a favorire la proiezione internazionale dell'Istituto. Il quale dunque non solo dovrà provvedere alla catalogazione e al restauro del patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, ma avrà anche l'opportunità di operare soprattutto in collaborazione con le Regioni contermini, specie nell'area della futura Euroregione'.
ARC/PPD