ZARA I corpi dell’istruttore di volo croato Danijel Oleksa (34 anni) e dell’allievo pilota italiano Alessandro D’Agata (appena 20enne) si trovano al reparto di Patologia dell’ospedale di Zara per l’identificazione ufficiale delle salme e gli esami autoptici disposti dalle autorità giudiziarie al fine di accertare la causa del decesso.
Verso la una di ieri le due salme sono state estratte dalla cabina del velivolo precipitato venerdì. Un’operazione portata a termine solo dopo che il Piper 44 era stato sollevato fino a 30 metri sotto il livello del mare e sottratto dal fondale dove in precedenza era sprofondato fino a quota 68 metri.
Alla straziante scena hanno assistito anche i genitori e altri parenti dei due giovani. La madre di Alessandro D’Agata si trovava in Dalmazia già da una decina di giorni: vi era giunta per trascorrere qualche giorno in compagnia del figlio che voleva ottenere il brevetto di pilota. Per questo motivo si era iscritto alla scuola di volo della Lufthansa, stazionata alla base zaratina di Zemunik. Il padre, invece, è accorso venerdì sera subito dopo aver appreso la notizia della terribile disgrazia. Dell’istruttore croato si sa invece che era figlio unico e che viveva a Zara con la moglie e un figlioletto.
Dopo il recupero dei corpi dei piloti si è anche proceduto a quello del relitto del bimotore, un’operazione eseguita millimetro per millimetro per il pericolo di ulteriori danni che sicuramente ostacolerebbero la ricostruzione dell’incidente e le indagini sulle cause. Alle 15.30 i sommozzatori di Lussinpiccolo avevano estratto dal mare la coda dell’aereo e mezz’ora più tardi il relitto completo è stato caricato a bordo del vascello militare «Faust Vrancic» che ha quindi puntato la prua verso il porto di Gazenica. Da qui il relitto sarà trasportato nell’hangar della base di Zemunik.
Al momento non è stato reso noto se la perizia con la relativa inchiesta sarà eseguita sul posto oppure in Germania, come suggerito da alcuni esperti tedeschi e italiani giunti sul posto della sciagura. Riguardo i tempi delle indagini, invece, si parla di circa un anno,forse anche di più.
Danijel e Alessandro si erano alzati in volo venerdì a mezzogiorno e avrebbero dovuto rientrare dopo un’ora. Alle 12.30, tuttavia, il Piper 44 è scomparso dagli schermi radar e subito sono scattate le ricerche alle quali hanno preso parte aerei dell’aeronautica militare croata, motovedette ed elicotteri della polizia, motovedette della capitaneria di porto zaratina e un dragamine con il sonar e i sommozzatori. Nel pomeriggio è stata individuata una macchia oleosa nel punto dove il Piper era caduta da circa 1.700 metri d’altezza. Sabato mattina, alle 6.20, sono stati invece rinvenuti alcuni pezzi di plastica dell’aereo,la cassetta del pronto soccorso e il piano di volo.Domenica mattina, subito dopo l’una, il sonar del dragamine ha localizzato il relitto a 67 metri di profondità, a nordovest dell’isolotto di Mezanj vicino a Isola lunga. Alle 9.25 è stata calata una telecamera che in precedenza aveva già ripreso uno dei due corpi. Ieri mattina, infine, è scattata l’operazione di recupero delle salme. (p.r.)