Dalla Rubrica “Lettere” de “Il Piccolo” del 5 agosto
Il fascismo, conquistato il potere, inviò nella Venezia Giulia funzionari incompetenti, politicamente faziosi, storicamente ignoranti, perché non conoscevano la storia della nostra terra. Non sapevano che i due popoli, goriziani e sloveni, che qui convivono da mille anni, erano in lotta perenne. I goriziani difendevano e difendono l’identità culturale e nazionale italiana della città. Gli sloveni lottano per conquistare Gorizia e slavizzarla.
L’Italia democratica e repubblicana continua a ignorare la vera storia di Gorizia e invia funzionari che non rispettano l’italianità della città. Il dottor De Lorenzo, prefetto di Gorizia italiana, ha ignorato gli italiani della città (95%), favorendo in modo settario il centrosinistra e la minoranza slovena, come evidenziato correttamente dai giornali locali. Il Tricolore sul Sabotino posto in territorio italiano, non è accettato dai nazionalisti sloveni, che rifiutano di riconoscere dopo 90 anni di appartenenza all’Italia, la sovranità italiana su Gorizia, Trieste e il Friuli orientale, considerate dagli sloveni terra slava. La minoranza slovena e il centrosinistra rinnegano il Tricolore italiano, perché simbolo dell’Italia democratica e repubblicana che gli slavo comunisti aborriscono.
La minoranza slovena ringrazia il prefetto De Lorenzo esaltando la sua figura politica di amicizia con i nazionalisti sloveni, con la contermine Nova Gorica. Il dottor De Lorenzo ha però ignorato e umiliato i goriziani che difendono la millenaria identità culturale italiana della città e del suo popolo. Ha finto di non capire che i goriziani sono gli aggrediti che difendono l’italianità della città. I nazionalisti sloveni sono gli aggressori che lottano per slovenizzare Gorizia. Non riconoscere questa verità è un falso storico che favorisce le mire nazionalistiche degli irredentisti sloveni.
I politici locali e nazionali devono ricordare che i nazionalisti sloveni (non gli sloveni onesti) sono i nemici atavici dei goriziani, perché non rinunceranno mai a slavizzare Gorizia, Trieste e il confine orientale d’Italia. Il prefetto è un funzionario dello Stato italiano che nelle zone di confine ha tra l’altro il dovere politico e morale di salvaguardare l’italianità delle città che amministra. Il dottore De Lorenzo ha ignorato gli italiani di Gorizia, privilegiando i nazionalisti sloveni. E’ colpevole di aver tradito Gorizia e il suo popolo. Ha fatto bene il governo italiano a trasferire questo funzionario che ha umiliato i goriziani. All’inizio del suo incarico il prefetto De Lorenzo convocò in prefettura il Comitato promotore del monumento al popolo goriziano, di cui sono il presidente. La delegazione del comitato era composta dallo scrivente e da tre ex sindaci di Gorizia.
Su richiesta del dott. De Lorenzo la delegazione illustrò e chiarì la storia di Gorizia, i rapporti difficili con i nazionalisti sloveni che rivendicavano Gorizia perché appartiene alla campagna slovena, perché era stata ed è un centro di italianità che costituisce un pericolo per la nazione slovena. Il prefetto ascoltò con particolare attenzione la relazione del comitato. Sembrò condividere il pericolo costituito dagli agitatori sloveni che vogliono slavizzare la città. Condivise la politica del comitato tendente a difendere e salvaguardare la millenaria identità italiana di Gorizia. L’ordine di spegnere il Tricolore sul Sabotino ha chiaramente dimostrato che il prefetto De Lorenzo non ama Gorizia italiana e non rispetta il suo popolo e la democrazia. Come definire un prefetto italiano, che parteggia per i nemici d’Italia.
Livio Tunini
ex presidente dell’Agi