TRIESTE\ aise\ – "Egregio Ministro Frattini, il solo ed unico atto di dignità accettabile per gli esuli è il riesame globale con Lubiana e Zagabria del già truffaldino Accordo di Roma del 1983, violato per oltre vent’anni da Jugoslavia, Slovenia e Croazia e pertanto impugnabile ai sensi del diritto internazionale". Inizia con così il telegramma che il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, ha inviato questa mattina al Ministro degli Esteri, Franco Frattini, che questa mattina ha incontrato a Villa Madama una delegazione slovena guidata dall’omologo Dimitrij Rupel (vedi AISE del 8 settembre h.16.42).
"I sessant’anni di cedimenti italiani di fronte alle pretese jugoslave, ovvero slovene e croate, e gli espropri a danno degli esuli, avvallati dai governi italiani, che hanno permesso anche a Lubiana di continuare una certa forma di espansionismo nazionalista – si legge ancora nel telegramma – quale rappresentante dei diritti e degli interessi del popolo istriano in esilio ho l’obbligo di dichiarare che senza il consenso preventivo dell’Unione degli Istriani, con riferimento alle garanzie anche dalla Carta Europea del 1950, qualunque intesa riguardante i diritti inalienabili degli istriani costituirà l’ennesima violazione e non potrà che essere contrastata in tutte le sedi internazionali". (aise)