Un “tavolo di coordinamento” tra governo ed esuli per parlare del riscatto degli alloggi costruiti per i profughi giuliano dalmati e poi un vertice sulla questione degli indennizzi. Rappresentandi della Federazione degli esuli ieri a Roma hanno incontrato il governo in due momenti per arrivare in “tempi brevi” a “toccare con mano i problemi di fondo della realtà dell’esodo”.
Gli esperti, spiega una nota, hanno esposto nel dettaglio le questioni connesse al diritto degli esuli di riscattare al prezzo di maggiore favore gli immobili edificati a suo tempo per la categoria.
“Un diritto di grande rilevanza economica e sociale già applicato in alcune regioni italiane – continua la nota – grazie agli sforzi costanti delle associazioni della Diaspora impegnate in questo sens, che la federazione delle associazioni intende far estendere a tutto il territorio nazionale”.
Dopo un articolato confronto è stato deciso di preparare delle relazioni dettagliate per individuare assieme le soluzioni concrete da adottare.
Nel pomeriggio infine si è tenuto, sempre alla presidenza del Consiglio dei ministri, il secondo incontro del “tavolo di coordinamento” tra governo e Federazione questa volta sul tema degli indennizzi per i “beni abbandonati” dai profughi italiani della Venezia Giulia e dalla Dalmazia. Tema specifico della riunione l’adeguamento degli indennizzi per i beni espropriati ai cittadini italiani dell’ex regime jugoslavo al reale valore di quanto perduto. Decisa l’armonizzazione e le proposte. E da Roma è giunta anche un’altra notizia: il ministero degli Affari esteri ha preso contatto con il presidente della Federazione, Renzo Codarin per convocare a breve due altre importanti riunioni del tavolo di coordinamento: la prima sulle restituzioni, la seconda sulla salvaguardia dei cimiteri italiani in Istria e Dalmazia .