di PIETRO SPIRITO
ROMA Margherita Granbassi ricomincia da Annozero. Ieri sera la fiorettista triestina, 29 anni, ha debuttato come giornalista nel programma di Michele Santoro, per l’occasione dedicato al nodo Alitalia. Brevi interventi per la Granbassi – sorridente ma visibilmente emozionata – con interviste alla giovane Marta, 22 anni, figlia di uno steward, che ha testimoniato la difficoltà di vivere in una famiglia dove il padre «va a lavorare senza sapere se avrà ancora lo stipendio, e non è bello vedere mio padre in questo stato», e a un giovane pilota, Erik, 35 anni, «su quanto impegno ci vuole per diventare pilota» e «quali sacrifici è pronto a fare per Alitalia».
«Voglio presentarvi Margherita Granbassi – ha esordito Santoro dopo un’ora d’infuocata trasmissione introducendo la campionessa – che ci ha fatto battere il cuore alle Olimpiadi di Pechino». «Vi chiederete cosa c’entra qui la Granbassi – ha continuato il giornalista – e noi diciamo che è perché vogliamo lanciare un messaggio ai giovani, per dire loro che è arrivato il momento di farsi avanti se vogliamo svegliare questo Paese». E quindi chi meglio della Granbassi, con il suo fioretto emblema di coraggio e combattività? Compito perciò affidato all’atleta triestina, in uno spazio appunto dedicato ai giovani, con interviste su come i giovani vivono sulla propria pelle la crisi dell’Alitalia. La puntata di ieri (su Raidue dal Teatro delle Vittorie) era intitolata «Lacrime di Caimani», ed aveva come protagonisti i lavoratori che hanno salutato tra gli applausi il ritiro dell'offerta Cai per l'acquisto della compagnia di bandiera. In studio c’erano Roberto Castelli, Antonio Di Pietro e i giornalisti Gianni Dragoni e, in collegamento dagli Stati Uniti, Nicola Porro e Federico Rampini. Marco Travaglio è intervenuto in apertura del programma.
E così Margherita Granbassi, vestita con un luccicante tubino senza maniche, è entrata dalla porta principale, con i crismi dell’impegno sociale, nell’atelier delle stelle dello sport finite più o meno a brillare nel firmamento dello showbiz. Come il nuotatore super campione Filippo Magnini, campione dei 100 stile libero, fuori dalla finale olimpica a Pechino ma felicemente approdato – non a nuoto – quale giornalista-inviato (anche lui) all’Isola dei Famosi numero 6. O come la compagna di squadra Valentina Vezzali, protagonista di un’exploit trash sul piccolo schermo, il discusso duetto con il presidente del Consiglio Berlusconi («da lei mi farei veramente toccare»), apparizione sotto i riflettori che gli è costata dai più cattivi irriverenti accuse di gerontofilia. Ma prima altri campioni si erano lasciati sedurre dal richiamo della televisione, come Massimo Rosolino, 58 medaglie sudate nelle piscine di mezzo mondo, preso dalla magia di «Ballando sotto le stelle», o Aldo Montano, campione di sciabola con pedigree, che verrà forse ricordato più per la presenza sull’Isola dei soliti famosi che non per il suo medagliere (compreso l’ultimo bronzo conquistato a Pechino).
Ma la scelta di Margherita Granbassi è stata – lo si è visto – di altro segno. Lei ha detto di pensare al giornalismo come una professione da prendere seriamente (si è dichiarata «sempre interessata al giornalismo, sin da bambina»), di credere nell’etica della comunicazione («spesso chi vive nel mondo dello sport è come se fosse in una sorta di bolla di sapone, e questa esperienza in qualche modo mi riporta nel mondo reale»), e in definitiva è persuasa del suo impegno («significa che anche chi fa sport ha qualcosa di importante da dire», ha ripetuto). Ed è forse per questo che la campionessa è riuscita conservare anche la divisa dell’Arma, a differenza di quanto accaduto – con diverse motivazioni – ad Alberto Tomba e a Montano. Una responsabilità in più, quella di essere contemporaneamente campionessa-giornalista in tv-carabiniere, che Margherita Granbassi ha gestito – in questa prima partecipazione ad Annozero – con la stessa abilità con la quale ha elargito le sue vincenti stoccate in pedana. Santoro lo ha voluto sottolineare: «Margherita, in una prima puntata dove tutto non va come dovrebbe l’unica cosa che funziona come una spada sei tu».