"Difesa Adriatica", anno X, n. 7, luglio 2004
Questo numero si apre con il fondo del Presidente nazionale Lucio Toth, dal titolo Un governo che dribbla, una riflessione sull’atteggiamento del nostro governo in materia di restituzioni e di indennizzi per i “beni abbandonati”. «I due corni del dilemma – scrive fra laltro Toth – erano questi, come tutti sanno: indennizzi da parte dello Stato italiano per quanto ingiustamente perduto a seguito dei disastrosi accordi che i governi italiani del dopoguerra erano andati a firmare con Belgrado, facendo i noti danni che neppure il Trattato di pace era riuscito a fare (cioè cedendo i beni dei profughi italiani per pagare i danni di guerra dovuti alla ex-Iugoslavia dall'Italia di Mussolini, che era l'Italia di tutti, e non quella dei giuliano-dalmati); restituzione dei beni stessi da parte dei governi sloveno e croato per quei profughi che lo chiedessero, usufruendo delle nuove leggi che questi due Paesi, ex-comunisti ed ora neofiti della democrazia, stavano varando per i loro cittadini. […] E intanto, ai primi di luglio, un ramo del Parlamento di Roma approva la ratifica del trattato di adesione della Croazia alla Ue, rimasto in sospeso da aprile (prima delle elezioni europee). […] E i soldi per gli indennizzi chi li vede? In quale Finanziaria si sono cacciati gli oneri per risolvere, italianamente, il problema "italo-italiano", secondo la caustica espressione di Ruggiero, navigato diplomatico napoletano, esperto delle cose del mondo?». Il fondo del Presidente, che interpreta il sentimento di insoddisfazione e di disagio degli esuli a fronte di quest’inerzia, pone dunque una serie di interrogativi alimentati anche dall’incontro tra i Ministri degli esteri italiano e croato del 16 giugno scorso, di cui si dà la notizia sempre in prima pagina sotto il titolo Incontro Frattini-Zuzul sui rapporti italo-croati, al termine del quale il rappresentante croato Miomir Zuzul ha dichiarato che, per quanto riguarda le restituzioni, la Croazia sarebbe disposta ad esaminare le questioni riguardanti i cittadini italiani non “optanti” ai sensi del Trattato di pace del 1947, il che escluderebbe dal diritto alla restituzione dei beni illegittimamente espropriati tutti gli esuli.
Proprio su questi temi interviene con due comunicati, firmati dal Presidente Guido Brazzoduro, la Federazione delle Associazioni degli Esuli, che definiscono «deluse» «le aspettative degli esuli» e ribadiscono la richiesta che «il Governo italiano sappia ottenere da quello croato la rimozione, dalla legislazione croata, di qualsiasi discriminazione a danno dei cittadini italiani, come il ministro Frattini aveva assicurato all'Esecutivo federale nella riunione del 24 marzo scorso».
Ancora in prima pagina ha inizio l’intervento tenuto da Lucio Toth nella circostanza della commemorazione di Padre Flaminio Rocchi ad un anno di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 9 giugno 2003.
La visita annunciata del Sindaco di Roma, Walter Veltroni, ai luoghi delle foibe apre la seconda pagina del giornale. In una lettera al presidente del Consiglio comunale capitolino Giuseppe Mannino, Veroni scrive «credo che la città abbia un debito di conoscenza anche verso questa parte di storia» e «abbiamo tutti il dovere di riconoscere senza ambiguità il torto orribile che fu compiuto ai danni delle popolazioni giuliano-dalmate nelle zone assegnate alla Jugoslavia dopo la fine delle ostilità e l’armistizio. I morti delle foibe appartengono alla sterminata schiera di vittime delle follie ideologiche, delle intolleranze, delle pulizie etiche che il Novecento ci ha consegnato».
Al Sindaco di Roma scrivono il Presidente dell’Anvgd Lucio Toth e il Segretario nazionale Oliviero Zoia due lettere riportate su “Difesa Adriatica”.
Di spalla il testo dell’ordine del giorno approvato dalla Camera riguardo agli indennizzi dei “beni abbandonati” L’odg approvato alla Camera «impegna il governo ad attuare gli atti necessari per consentire che entro i prossimi dodici mesi vengano liquidati tutti gli indennizzi le cui domande siano state correttamente presentate».
Umanesimo in Istria, brano tratto da un volume del critico Baccio Ziliotto del 1913, illustra alla pagina 3, “Cultura e libri”, i rapporti degli intellettuali e artisti istriani e dalmati tra XIII e XIV secolo con l’Italia, intesa come civiltà di riferimento, alla quale, al contempo, quegli artisti e quegli scrittori hanno fornito un contributo solitamente trascurato ma importante. Francesco Petrarca, per citare un solo caso nominato da Ziliotto, «invitava il Boccaccio a visitare Capodistria e Trieste».
Nella stessa pagina, la cronaca della presentazione, a Roma, del libro Il leone di Lissa, di Alessandro Marzo Magno, un viaggio nella Dalmazia contemporanea con le sue memorie e i suoi oblii, a firma di Diego Zandel, noto scrittore di origine fiumana.
La pagina 4 ospita, come sempre, un articolo dell’avv. Vipsania Andreicich, consulente legale dell’Associazione, sul tema Come viene calcolato l’avviamento commerciale, nel quale spiega chiaramente quali sono i criteri di accertamento di quel valore, applicato alle aziende agricole e alle attività commerciali, previsto dalla Legge 98 del 1994.
Con «Grazie lo stesso». Una riflessione del Segretario nazionale Oliviero Zoia propone una riflessione sull’impegno costante, e ormai pluridecennale, dell’Anvgd in tema di assistenza, consulenza e promozione di provvedimenti in favore dei profughi. Il Segretario richiama tutti ad una maggiore sensibilità nei confronti dell’Associazione attivamente impegnata su vari fronti.
La pagina 5, insieme con la continuazione dalla prima dell’intervento di Lucio Toth alla commemorazione della scomparsa di Padre Rocchi, è pubblicato una ‘appello’ di Graziella Fiorentin, Trasmettere ai giovani la nostra storia. «Sessant'anni sono un tempo necessario, forse, -annota l’autrice – ma sufficiente per far decantare odi, rancori e liberare la verità, le causalità, le documentazioni. Ora è tempo di narrare e testimoniare parlando forte e chiaro».
Le pagine 6 e 7, dacché “Difesa”, con il numero di giugno, è arrivata a 12 pagine, sono ormai dedicate ai Comitati Provinciali dell’Associazione. Tra questi citiamo le cronache pervenute da Padova, Udine, Roma con Latina, Brescia e Genova. Per il Comitato di Genova è qui riprodotta parte dell’intervento del suo Presidente, Fulvio Mohoratz, alla manifestazione per il “Giorno del Ricordo” 2004 delle Foibe e dell’esodo nell’Aula consiliare della Regione Liguria.
Alla pagina 8 è riprodotto, con una breve introduzione a cura dell’Anvgd, il glossario delle località dell’Istria, Quarnero e Dalmazia, nel quale sono riprodotti tutti i nomi italiani delle località dell’Adriatico orientale. Di fronte all’uso incriminato della sola versione croata o slovena per città di antico insediamento italiano, l’Associazione ha voluto intervenire con questo strumento presso i principali organi di stampa e testate specializzate per sensibilizzarle ad una corretta applicazione della toponomastica. Scoprire l’Istria, articolo del “Corriere della Sera” riprodotto alla pagina 9, è a questo proposito un esempio di onesta informazione.
Nella stessa pagina 9 appare anche un contributo di Nidia Cernecca, Riconoscimenti e giustizia, nel quale dà conto della condanna di Oskar Piskulic, imputato al processo di Roma per gli omicidi di alcuni esponenti italiani di Fiume nel 1945, al pagamento delle spese processuali a favore della stessa signora Cernecca, avendo il Tribunale ordinario sancito l’infondatezza del giudizio promosso da Piskulic contro di lei.
Un volume su Ragusa, quinta Repubblica marinara d’Italia, è recensito da Piero Tarticchio a pagina 10 di “Difesa”, mentre alla pagina successiva è pubblicato un intervento di Giusy Crescione, L’uomo Stuparich, un ritratto anche famigliare del grande scrittore profondamente legato all’Istria d’origine.