REPLICA
Non ne posso più. Sig. Ursini G. (Il Piccolo 22/9), dalle sue asserzioni deduco che lei ignora la storia dell’Istria, ignora che noi istriani abbiamo pagato il debito di guerra per tutti gli italiani!
Siamo stati costretti a lasciare la nostra terra con poche cose abbandonando casa, terra, cimiteri tutto! Io con la sola valigia e 100 mila lire. Italiani ignorate scientemente la nostra odissea, sino al libro di Pansa «Prigionieri del silenzio». Ci elemosinavate 145 lire al dì, erogate nei campi profughi (il latte costava 45 lire nel 1956). Visiti l’Istria abbandonata dal mondo civile e poi ci pensi, Ursini, e ci lasci morire in pace, sparsi per il mondo Usa, Australia, Nuova Zelanda. Noi non potremo più onorare i nostri avi. L’ignavia e l’ignoranza sono brutte. Per favore visiti i nostri cimiteri, legga le lapidi.
Antonio Macchi
Riportiamo cò che il sig. Ursini aveva scritto a IL Piccolo il 22 settembre
Si fa un gran parlare del taglio dei finanziamenti pubblici ai giornali di partito, ma guardate che i finanziamenti politici per la stampa non sono mica solo quelli! Per esempio: giovedì 11 settembre mi sono recato in piazza S. Antonio alla terza edizione de «La Bancarella» – salone del libro dedicato all’Adriatico orientale, ed ho scoperto che nel 2005, 2006, e 2007 sono usciti numerosi volumi stampati su carta patinata pieni di illustrazioni a prezzi modici stampati a cura delle associazioni degli esuli istriani con il finanziamento previsto dalla legge 193/2004, quella che istituiva il cosiddetto «Giorno del Ricordo» ai tempi del vecchio governo Berlusconi. Essa prevedeva tra l’altro il versamento di notevoli somme di denaro a favore delle associazioni dei profughi provenienti dall’Istria. In tutti questi libri la parte «culturale» è puramente minoritaria, mentre domina l’odio antislavo ed il nazionalismo esasperato. Perché un cittadino italiano con le proprie tasse dovrebbe finanziare delle pubblicazioni che sono chiaramente di parte?
Gianni Ursini