TRIESTE\ aise\ – Stanno operando all’unisono le organizzazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati e degli Italiani tuttora residenti nell’Istria, a Fiume e in Dalmazia per difendere dai tagli le iniziative culturali che tengono vive in Italia, come in Croazia, in Slovenia e in Montenegro, le tradizioni culturali degli Italiani della costa orientale dell’Adriatico.
Venuta a conoscenza dei previsti tagli, la Federazione delle Associazioni degli Esuli si è tempestivamente mossa sui Dicasteri e sulle funzioni competenti con interventi mirati a scongiurare decurtazioni che, sottolineano Renzo Codarin e Lucio Toth, Presidente e Vicepresidente della Federazione, "andrebbero a penalizzare seriamente quella cultura che affonda le radici nella storia delle popolazioni autoctone di quelle regioni, e che non solo l’Italia, ma l’Europa, devono preservare come esempio attuale di convivenza e di riconoscimento reciproco dei valori culturali dei popoli".
"Una cultura – sottolineano – che la tragedia delle Foibe e dell’esodo degli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso ha sconvolto e travolto, ma che le nuove generazioni vogliono ricostruire e rilanciare. Non è dai piccoli risparmi su tematiche così delicate e radicate nella memoria – concludono – che si fanno grandi economie in un momento drammatico della finanza internazionale". (aise)