Da venerdì il sito web dell'Unione degli istriani ospiterà una nuova e importante pagina, quella dedicata al «Grido dell'Istria», un foglio clandestino che uscì nelle terre istriane nel biennio 1945-’47. È stato completato infatti in questi giorni un attento lavoro di recupero di tutte le copie originali del periodico – una cinquantina in tutto – accuratamente conservate da alcune famiglie istriane e riversate sul sito www.unioneistriani.it.
«Il periodico – ha spiegato ieri il presidente dell'Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, annunciando per venerdì la presentazione ufficiale della nuova pagina del sito – ebbe vita sofferta e breve in quanto si trattava di una pubblicazione clandestina, diffusa con mezzi di fortuna e tenuta in vita dalle donazioni di privati e associazioni. Consultandola – ha aggiunto – si potranno ricavare notizie molto interessanti e capire meglio un quadro storico che per gli istriani è stato penoso e denso di nefaste conseguenze».
Lacota ha anche sottolineato che «dalla pubblicazione di queste pagine del Grido dell'Istria si potranno ottenere informazioni in qualche caso imbarazzanti e scomode per alcuni personaggi che, nel dopoguerra, fecero una discreta carriera politica». Il presidente dell'Unione degli istriani ha ricordato che «una delle rubriche di maggior successo del periodico era quella denominata ”complici”: comprendeva l'elenco di quanti, a cavallo di quegli anni, furono protagonisti di clamorosi voltafaccia».
Una volta ultimato il lavoro di inserimento nel sito, le pagine saranno inviate a numerose biblioteche e centri studi italiani. «Anche se la nostra è una battaglia difficile e irta di ostacoli – ha proseguito Lacota – cercheremo sempre di far conoscere a tutti le verità storiche delle nostre terre e delle nostre genti, obbligate a vivere un dramma che ancor oggi presenta ferite aperte e dolorose».
L'ultima pubblicazione del periodico porta la data dell'11 febbraio del 1947, giorno successivo alla firma del Trattato di pace di Parigi. In quel numero si fece appello ai lettori chiedendo ulteriori aiuti finanziari per poter proseguire con le uscite, ma i fatti di quei mesi decretarono la definitiva scomparsa della pubblicazione. (u.s.)