NJIVICE – I resti di una villa rustica romana, risalente al II secolo, sono stati presentati ieri a Njivice. Si tratta di un rinvenimento di notevole importanza considerato il fatto che "muove indietro" la storia di questa località sull'isola di Veglia di numerosi secoli. La villa romana è stata rinvenuta alcuni anni fa su un'area vicino al mare, acquistata da un investitore ungherese con l'intenzione di costruire impianti alberghieri e turistici.
Goran Skelac, in rappresentanza della ditta "Geoerheo", che ha effettuato le ricerche archeologiche, ha precisato che si tratta di una villa lussuosa che veniva usata, con tutta probabilità, da una sola famiglia. Era composta dalla parte adibita all'abitazione e da un terreno circostante per un'area complessiva di circa duemila metri quadrati. Sono stati rinvenuti resti di oggetti in vetro, soldi e vari ornamenti, parte di un candelabro, resti di una bilancia ed alcuni pesi. Questo fatto, secondo gli esperti, fa supporre che nella villa si commerciasse pure.
Da un punto di vista archeologico, la parte più interessante è rappresentata da un muro completamente rotondo del diametro di 15,5 metri per il quale non è stata trovata una precisa spiegazione. Un impianto del genere non è stato mai rinvenuto sulla costa adriatica. Il sindaco di Castelmuschio (Omišalj), nella cui zona gravita Njivice, ha ricordato che l'area è stata acquistata anni fa da un ungherese ma che hanno subito avuto inizio gli scavi archeologici, considerati alcuni segnali stando ai quali poteva trattarsi di una zona interessante dal punto di vista archeologico.
Secondo quanto si sapeva finora, la storia di Njivice ha avuto inizio verso il IX secolo. Il nuovo reperto fa supporre che i primi abitanti fossero giunti qui tra il II e il V secolo.